Nell’ambito del ciclo di conferenze a cura di Sherif El Sebaie dal titolo «Sovrani piaceri. Banchetti, delizie e svaghi delle Corti orientali», mercoledì 21 febbraio 2018, ore 17.30, al MAO Museo d’Arte Orientale in via San Domenico 11 a Torino, si parla de «L’Arte islamica e la magia: tra superstizione e potere».
Prosegue al MAO «Sovrani piaceri. Banchetti, delizie e svaghi delle Corti orientali», nuovo ciclo di conferenze a cura di Sherif El Sebaie, Fellow del Simposio internazionale di Arte Islamica Hamad Bin Khalifa. Durante gli incontri, tutti nel segno del lusso, verranno raccontati piaceri e passatempi di ricchi e potenti personaggi residenti o in viaggio in Oriente. Dalle cene e banchetti di Re e Presidenti del Medio Oriente alle parate e feste dei Mahradjah, dalle immagini evocative della poesia araba che si fa architettura nell’Alhambra di Granada alle pratiche divinatorie messe in atto nelle Sale dei palazzi dei Califfi e Sultani, passando per i piaceri della crociera sul Nilo, passatempo favorito di ricchi banchieri e uomini d’affari anglosassoni agli inizi del ‘900. Le conferenze saranno precedute da visite guidate alla ricerca di piccole suggestioni nella Galleria d’Arte Islamica del Museo.
Mercoledì 21 febbraio, per il quarto appuntamento del ciclo, Sherif El Sebaie guiderà il pubblico in un viaggio tra superstizione e potere. Il Corano chiama la magia sihr, un termine la cui radice rimanda ai verbi “incantare”, “ammaliare”, “stregare”. Il Libro Sacro dell’Islam attesta sia l’esistenza della magia che la sua potenziale efficacia, in quanto questa è ritenuta nell’Islam un sapere reale, perfino una scienza di origine celeste, che ne prevede un uso lecito ed uno illecito, facendo del mago una figura ambigua. Amuleti, talismani, libri dell’oroscopo, e molti altri oggetti di pregevole fattura, in alcuni casi veri e propri capolavori dell’arte islamica, aiutano gli uomini – a cominciare da quelli a servizio di Califfi e Sultani – a predire il futuro, influenzandone le decisioni, benché questo sembri in contraddizione con il messaggio dell’Islam incentrato sulla resa alla volontà di Dio. Precede l’incontro una visita nella galleria Islamica alla scoperta di significati e tracce simboliche negli oggetti della collezione, con esposizione della coppa magica conservata nei depositi del MAO.
Costo dell’attività € 5
Incontro successivo su «Fasti e splendori alla Corte dei Maharaja», martedi 27 marzo 2017, ore 17.30.
Dalla fine del XVIII secolo in poi il subcontinente indiano cadde sotto il dominio britannico. Grazie alla Pax britannica che garantiva la stabilità dei confini, i principi indiani non dovevano più sostenere le spese legate ad eserciti o guerre e potevano destinare le loro ricchezze alla costruzione di dimore regali e all’acquisizione di beni di lusso. La parola “Maharaja” stessa, letteralmente “grande re”, evoca infatti immagini di fasto e splendore ineguagliabile. La conferenza si propone di illustrare i fasti degli ultimi discendenti dei sovrani Mughal, con particolare attenzione alla straordinaria produzione orafa di squisita raffinatezza ed opulento splendore destinati alla corte tra il XVI e il XIX secolo.
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it – sito www.maotorino.it, Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale | Twitter @maotorino.
Orario mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.