Di seguito le proposte del fine settimana alla Libreria Belgravia di via Vicoforte 14/d a Torino.
– Giovedì 19 aprile 2018: «Nessundove, l’altrove, l’incantevole» – ore 20 aperitivo di presentazione del progetto, ore 21 Ilenia Speranza racconterà, assieme al fotografo Marco Zecca, il suo viaggio nei luoghi (ma soprattutto nei non– luoghi) dell’essere.
L’evento è inserito nella programmazione di Torino che Legge.
Chi prenota riceverà un piccolo omaggio (Info: 3475977883 – 01118892655 – libreria.belgravia@gmail.com).
In contemporanea, dal 2 al 30 aprile mostra fotografica visitabile in orari libreria. In vendita anche le originali creazioni artigianali di Francesca Fischetti (Atefra), ispirate alle storie di Ilenia Speranza.
– Venerdì 20 aprile ore 18,30: «Una fame instancabile. Partigiani a Torino» raccontato dai due autori: Silvio Borione e Giaka
«La scuola, la tessera, i bombardamenti, il freddo e la fame, di questo discutevamo con la banda del palazzo. In quel budello di tronchi buttati a casaccio, in quella tana riempita con i nostri corpi, la notte, al chiarore delle candele e dei nostri volti lattei, sognavamo di come sopravvivere, di come difenderci, di come colpirli. Fu così che escogitammo il nostro primo sabotaggio».
Silvio Borione, il Biund, compie dieci anni pochi giorni dopo il primo bombardamento su Torino. Figlio del quartiere operaio di borgo San Paolo, divide gli anni feroci della guerra tra la sopravvivenza in una città distrutta e una spontanea lotta partigiana, tra la vita di strada e dei cortili e la costante ricerca di sbarazzarsi di quella fame che sente «fin dentro le unghie». Con una buona dose di coraggio e incoscienza, appoggia la Resistenza prendendo parte a sabotaggi, conflitti a fuoco, fughe, attacchi dinamitardi e rapine, in un gioco dove la posta è la vita stessa. Ad animare le sue gesta, sempre e comunque, una “fame instancabile”: il filo conduttore di un’esistenza spesa senza tregua dalla parte giusta della barricata.
Silvio Borione- Nato a Torino nel 1930, negli scioperi contro il fascismo del 1943 collabora con il padre, partigiano comunista, nelle cellule di fabbrica della Lancia, con le quali, fino alla Liberazione, partecipa alle attività clandestine di propaganda e di guerriglia. Alla fine della guerra si allontana da Torino, vive di espedienti in giro per l’Italia e diserta la leva militare. Scontato un soggiorno a Forte Boccea, torna nella città natale dove, con la tessera del Partito Comunista in tasca, milita nella sezione Capriolo di borgo San Paolo, prendendo parte alle lotte operaie del dopoguerra. Nel corso della vita ha svolto i più svariati mestieri, ora vive nell’astigiano.
Giaka- Nato a Torino nel 1984, scrittore teppista, nel 2012 ha contribuito al volume “Riot. Storie di ordinaria resistenza” e, nel 2014, ha dato alle stampe il suo primo romanzo: “Le orme del lupo”.
– Sabato 21 aprile ore 17,30: quattro autori si raccontano.
«Galassie perdute» di Vittorio Piccirillo
Una famiglia normale con un’esistenza normale, su una luna agricola rischiarata dai cupi bagliori di una cometa dalla coda purpurea.
In tanta normalità, Kendra è tormentata da incubi notturni ricorrenti, dai quali si risveglia madida di sudore e ansiosa di trovare una spiegazione.
Ignara di essere al centro di una contesa dal cui esito dipende il destino dell’umanità, non sa che forze oscure stanno tramando nell’ombra intorno a lei.
Quando la minaccia infine si concretizza, le sue certezze vanno in frantumi. Costretta a lottare per la sua stessa vita, scopre che dietro a ogni risposta si celano nuove domande e che più cerca di allontanarsi dal pericolo più ne viene risucchiata, precipitando senza scampo in una spirale di violenza e disperazione.
«Delitto a palazzo Grimaudi» di Adriana Comaschi (Edizioni Solfanelli)
1832, Torino. Teresa Barale, un’oscura contadina delle Langhe, viene assassinata. Nel corso di un sontuoso ballo in un palazzo nobiliare il ricordo della sollevazione del 1821 si mescola ai primi fremiti rivoluzionari. È l’inizio di un incubo per l’aristocratica famiglia Grimaudi, riunita dopo molti anni per festeggiare il rinnovato favore regale e il fidanzamento di Maria Cristina, la più giovane delle figlie del marchese Filiberto e della moglie Beatrice. Ne sono immischiati tutti, dalla dispotica Ersilia, matriarca della famiglia, alle quattro figlie di Filiberto e le loro famiglie, ai due giovanissimi figli maschi. Non ne è esente neppure la servitù, né lo sono i familiari di Teresa o i cugini poveri di Filiberto, il cui capo, Oddone, tanti anni prima ha sperato di riuscire a usurpare titolo e terre del poco amato congiunto. Ne è invece completamente libera Marianna, anch’ella figlia di Ersilia, badessa di un convento. Sarà proprio lei a risolvere il mistero della morte di Teresa e degli avvenimenti a essa connessi, portando alla luce complotti e segreti fino alla terribile rivelazione finale.
«Le voci mute» di Fiorella Borin (Edizioni Solfanelli)
Nove i protagonisti di questi racconti ambientati nella Venezia del XVI secolo. Sono storie piccole, nelle quali, più che il fasto della città regina del Mediterraneo, si celebrano esistenze oscure, palpitanti di umanità: gli innumerevoli senza-volto senza-nome di cui si è persa ogni memoria. In queste pagine emerge la vivacità di certi scorci veneziani, cui fanno da contrappunto il sussurro minaccioso di una lettera anonima, il silenzio della cella in cui langue un perseguitato, il flebile bisbiglio dei ricordi, delle fantasticherie, delle attese, dei rimorsi e degli amori lontani e perduti per sempre. E come ben sa chi ha conosciuto il dolore, sono proprio le voci mute quelle che parlano più forte.
Luisa Paglieri (Casa editrice Marcovalerio)
Può un Elfo fare il taxista? Sì, se ci troviamo a Torino: città magica per eccellenza. Saliamo sul suo taxi e seguiamolo nei suoi vagabondaggi. Ci accompagnerà a conoscere luoghi e personaggi di un Piemonte incantato, tra folklore, storia e leggenda. Il percorso si snoda tra la città di Torino e la valle di Susa, alla ricerca dei misteri di antichi popoli come i Goti e i Longobardi; e poi ancora tra il basso Piemonte e le valli alpine seguendo folletti come il Servàn e il Guenillon, le Masche e le Fate, gli Gnomi e i Nani delle caverne. Cinque racconti di Urban Fantasy che l’autrice costruisce come detective stories.
Dopo la presentazione gli autori invitano i presenti a una bicchierata bene augurale.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI
Info: 011.18892655, libreria.belgravia@gmail.com, pagina FB di Belgravia: https://www.facebook.com/libreria.belgravia