Venerdì 11 maggio 2018, ore 13.30, Spazio Incontri del Salone Internazionale del Libro – Torino, si tiene la presentazione del volume «Il potere relazionato. Dialoghi sulle mafie di ieri e di oggi» (Edizioni Santa Caterina, Pavia 2018, pp. 152, euro 12) a cura di Giovanna Torre, introduzione di Enzo Ciconte. La sfida di magistrati, politici, giornalisti e storici al crimine organizzato e al malaffare. Testi di Giuseppe Ayala, Attilio Bolzoni, Raffaele Cantone, Enzo Ciconte, Nando dalla Chiesa, Luigi Ferrarella, Leonardo Guarnotta, Franco La Torre, Michele Prestipino, Franco Roberti, Virginio Rognoni
Saranno presenti Enzo Ciconte (Università di Pavia), Michele Prestipino (Procuratore aggiunto, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma) e Roberto Sparagna (Sostituto Procuratore del Tribunale di Torino). Introdurrà Giovanna Torre, Rettrice del Collegio Santa Caterina da Siena e curatrice del volume.
Il libro nasce dagli incontri pubblici organizzati dal Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia, a corollario del corso in “Storia delle Mafie italiane” riconosciuto dall’Università di Pavia e tenuto dal professor Enzo Ciconte, già parlamentare e consulente della Commissione antimafia e uno dei massimi esperti di organizzazioni criminali.
Si tratta di una raccolta di testimonianze sul campo di chi combatte e racconta le mafie, da Michele Prestipino, Procuratore aggiunto, coordinatore della DDA di Roma, a Virginio Rognoni; da Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, a Nando dalla Chiesa e Franco Roberti. Fino a quelle dei giornalisti Attilio Bolzoni e Luigi Ferrarella.
Che cosa unisce le mafie di ieri e di oggi? Il fatto di essere non un potere alternativo a quello istituzionale, ma relazionato con esso. Ne trattano giornalisti, magistrati, politici e storici (da Bolzoni a Prestipino) in questo volume, che fa anche un bilancio di trentacinque anni della legge 416 bis (con interventi di Rognoni, La Torre e Dalla Chiesa) e affronta le sfide attuali della Procura Nazionale Antimafia nelle parole di chi vi ha dedicato la carriera, Roberti. Una parte è dedicata alle origini delle stragi del ’92 e al Maxiprocesso di Palermo (con testi di Ayala e Guarnotta) e ai venticinque anni di corruzione e anticorruzione, da Tangentopoli all’A.N.AC., con il magistrato Cantone e il giornalista Ferrarella. Perché capire è la migliore arma per combattere la mafia.
«Il fenomeno mafioso – scrive Enzo Ciconte nella prefazione – non è un potere che si contrappone con le armi al potere dello Stato, come pensano coloro che sono convinti che le mafie siano un antistato, ma come un vero e proprio potere relazionato con il potere dello Stato e con gli altri, molteplici e variegati, poteri esistenti in Italia, alcuni visibili e altri rimasti nascosti. Solo così è possibile comprendere la lunga fortuna e durata plurisecolare della mafia, anzi delle mafie, e la loro straordinaria capacità di muoversi dal contesto dove sono nate e viaggiare dappertutto, in Italia e all’estero».
Per ulteriori info: mail: ufficiostampa@edizionisantacaterina.com, web: www.edizionisantacaterina.com, www.santacaterina.unipv.it