Dedicata al capolavoro di Battistello Caracciolo «Qui vult venire post me» – ricordato anche come «Il Cristo e il Cireneo» o «Cristo porta Croce», di proprietà dell’Università di Torino -, questa mostra pone in dialogo il dipinto con alcuni caravaggeschi presenti nella ricca collezione della Galleria Sabauda.
A proporla, negli spazi dei Musei Reali – Galleria Sabauda, dal 28 marzo al 25 giugno 2019, è Banca Patrimoni Sella & C., in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e la direzione dei Musei Reali.
A cura di Daniela Magnetti e Stefano Causa, la mostra nasce dalla volontà di presentare al pubblico torinese, e non solo, l’opera del Caracciolo restaurata e studiata con l’ausilio delle più sofisticate tecnologie diagnostiche, grazie al contributo di Banca Patrimoni Sella & C. (per la diagnostica) e di Intesa Sanpaolo (per il restauro) e al lavoro del laboratorio torinese di Thierry Radelet.
Il Battistello del rettorato ha ora tutt’altra presenza: i visitatori di questa esposizione, s’imbatteranno quasi in un inedito. Gli interventi di laboratorio hanno restituito al dipinto splendore e facilità di lettura consentendo di cogliere indizi stilistici preziosi. L’opera si è disvelata, come Causa sottolinea nel titolo del suo saggio di catalogo, consentendo di aggiungere nuove tessere al mosaico della produzione artistica battistelliana.
È stata occasione per ripercorrere la storiografia critica della tela, analizzare le vicende conservative e le peculiarità della tecnica esecutiva, ricostruire il contesto storico e artistico nel quale venne realizzata, indagare sul suo significato nascosto e far emergere le vicende storiche che hanno portato il dipinto ad arricchire il patrimonio artistico dell’Università di Torino.
La preziosa tela di Battistello, realizzata nel primo decennio del Seicento, è stata inserita per l’occasione in un meditato percorso di opere caravaggesche presenti nella collezione permanente della Galleria Sabauda, tra i dipinti di Jusepe de Ribera, Valentin de Boulogne, Niccolò Musso, Antiveduto Gramatica e Orazio Gentileschi, il Qui vult venire post me dialoga in concerto con artisti che, come Battistello, di quel contesto storico sono stati preziose presenze.
Un’ampia sezione di immagini diagnostiche eseguite sul dipinto di Battistello e sulle opere dei caravaggeschi metterà in luce il modus operandi dell’artista napoletano scoprendo nuovi percorsi di lettura anche al di sotto della materia pittorica.
Tavola rotonda: giovedì 28 marzo h.15.00 Palazzo del Rettorato – Via Verdi, 8 Moderatore: prof. Dardanello
Inaugurazione: giovedì 28 marzo h.17.30 Palazzo Reale, Salone delle Guardie Svizzere, seguirà visita guidata alla mostra in Galleria Sabauda