Sete di giustizia, fame di opportunità
In Italia vivono in condizioni di povertà assoluta 2 milioni e 309 mila tra bambini e giovani (0-34 anni). I poveri
assoluti nella fascia 18-34 anni dal 2007 ad oggi sono più che quintuplicati. Sono alcuni dei dati del rapporto
Caritas «Futuro anteriore», presentato lo scorso novembre. Dati allarmanti sulla condizione giovanile su cui
la nostra Caritas diocesana ha deciso di puntare i riflettori in occasione della sua XXIX Giornata che si terrà
sabato 10 marzo al Teatro Grande Valdocco, dalle 8.30 alle 13.
Il tema «Sete di giustizia, fame di opportunità» sarà sviluppato su due fronti, il quadro sulla povertà giovanile a partire dai preoccupanti dati del rapporto nazionale, con la lettura di Leopoldo Grosso del Gruppo Abele e il quadro «in positivo» su quanto i giovani possono essere parte attiva (alcuni esempi nel servizio sottostante) nella rimozione delle cause di povertà, nella promozione di politiche di inclusione e di sostegno a quelle fragilità e incertezze sul futuro che oggi frenano tanti ragazzi e nel servizio ai poveri di ogni età. «È sotto gli occhi di tutti», sottolinea il direttore della Caritas, «specie nel nostro territorio, quanto siano sempre più a rischio di impoverimento e di esclusione. Ma è anche evidente la volontà di generare futuro che i giovani portano in sé per offrirla alla società tutta».
Le esperienze in campo
Non mancherà nella Giornata un intervento dell’Arcivescovo che ai giovani ha dedicato la sua ultima Lettera pastorale «Maestro dove abiti?», la riflessione biblica di don Luca Ramello, direttore della pastorale giovanile, e il confronto con le iniziative sviluppate da Pastorale Universitaria e Caritas come “Servire con lode” e le testimonianze del Servizio Civile Nazionale e del Progetto Policoro.
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