Martedì 14 aprile 2015, alle ore 11, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione parallela di Torino, nella cappella di via XX Settembre 83, il Vicario Generale mons. Valter Danna ha presieduto una celebrazione eucaristica in ricordo di don Franco Ardusso nel giorno del decimo anniversario della sua morte.
Per l’occasione don Ferruccio Ceragioli, direttore della Facoltà Teologica di Torino, ha preparato un ricordo di don Ardusso che proponiamo qui di seguito (e in allegato).
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In ricordo di don Franco Ardusso
Dieci anni fa moriva don Franco Ardusso. La sua persona, la sua vita e il suo insegnamento sono stati importanti per la nostra Diocesi, per la Chiesa e per la teologia italiana e per questo vogliamo ricordarlo con affetto in questo anniversario della sua scomparsa. Don Franco era nato a Carignano il 14 luglio del 1935. Dopo aver frequentato i Seminari di Giaveno e di Rivoli, proseguì a Roma la sua formazione, ma venne ordinato prete nella cappella del Seminario di Rivoli dal cardinale Fossati il 2 aprile 1960. A Roma conseguì la laurea in teologia presso l’Università Gregoriana e la licenza in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico.
Rientrato in diocesi venne subito incaricato del servizio di docenza e presto successe al professor Rolando nell’insegnamento della Teologia Fondamentale. Negli anni altri corsi si aggiunsero: Introduzione alla Teologia, Teologia dogmatica, Ebraico, Ecclesiologia, ma la Teologia Fondamentale rimase sempre il suo ambito preferito e più frequentato. Intanto anche la Chiesa di Torino viveva gli anni del post-Concilio guidata con audacia profetica dal Cardinal Pellegrino.
Furono anni molto intensi, ma anche molto difficili per don Franco, aggravati anche dalle sue condizioni di salute e dall’esperienza della malattia che dovette più volte attraversare. Dopo altre collocazioni abitative, don Franco scelse di tornare a vivere nel Seminario che nel frattempo si era trasferito in viale Thovez a Torino e nel Seminario decise di restare anche quando la sede venne spostata in via Lanfranchi. La sua presenza nella vita del Seminario è ricordata con molto affetto e molta simpatia dai seminaristi che ebbero la grazia di vivere con lui.
Era sempre piacevole conversare con lui per la sua preparazione teologica e culturale che spaziava su tanti campi del sapere, per la sua attenzione alla vita ecclesiale, politica e sociale, e per la sua sensibilità e capacità di ascolto che facevano di lui un punto di riferimento anche al di là dell’ambito strettamente scolastico. Nello stesso tempo il suo insegnamento, attraverso le lezioni, ma anche con conferenze, articoli e libri, costituiva per molti, preti e laici, un punto di riferimento solido, aggiornato e acuto.
Tra i suoi testi bisogna almeno ricordare «Gesù di Nazareth è Figlio di Dio?» (Marietti, Casale Monferrato 1980), poi rivisto e aggiornato e pubblicato come «Gesù Cristo. Figlio del Dio vivente» (Paoline, Cinisello Balsamo 1992), come anche «Imparare a credere. Le ragioni della fede cristiana» (Paoline, Cinisello Balsamo 1992) o, ancora, «Magistero ecclesiale. Il servizio della parola» (San Paolo, Cinisello Balsamo 1997). Attraverso questi testi don Franco, grazie all’ampiezza della sua informazione e alla chiarezza e lucidità del suo discorso, consentiva a molti (e consente ancora, visto che almeno alcuni di questi volumi continuano a essere rieditati) di avere un quadro completo e aggiornato delle questioni teologiche e di poter approfondire in modo intelligente la propria fede.
Ancora oggi nell’insegnamento della Teologia Fondamentale molti suoi testi sono citati da più parti ed io stesso li indico agli studenti che li apprezzano per l’efficace presentazione delle diverse posizioni e la limpida ricchezza dell’argomentazione. Bisogna anche citare un volume, che raccoglie diversi suoi articoli degli ultimi anni, pubblicato postumo: «La fede provata» (Effatà, Cantalupa 2006). Il titolo scelto dai curatori, don Valter Danna e don Roberto Repole, esprime efficacemente il senso del percorso intellettuale, ma anche esistenziale di don Franco: «Il titolo scelto per il volume, “La fede provata”, contiene un triplice senso. Una delle maggiori preoccupazioni di Ardusso fu quella di sviscerare la struttura dell’atto di fede secondo la visione conciliare, sottolineando della fede anzitutto l’aspetto fiduciale. Il secondo senso riguarda la vicenda stessa del credente: la fede viene “provata” nella misura in cui essa è in qualche modo sempre rimessa in discussione. C’è, infine, un terzo ed ultimo senso: la fede di don Ardusso è stata indubbiamente “provata” passando nel crogiuolo della fatica e della prova costituite dalla sua salute cagionevole e, soprattutto, dal calvario finale su cui egli dovette salire».
La malattia, che era già stata più volte ospite indesiderata della vita di don Franco, lo colpì infatti nuovamente e duramente nel 2004 e lo portò a concludere la sua esistenza terrena per incominciare quella eterna nella casa del Padre il 14 aprile del 2005. Da lì, raggiunto quel Signore che ha intensamente cercato nella sua vita, don Franco continua certamente ad accompagnarci con affetto e benevolenza.
Martedì 14 aprile 2015, alle ore 11 nella cappella di via XX Settembre 83, nel giorno del decimo anniversario della morte di don Franco Ardusso, con la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da don Valter Danna, intimo amico di don Franco, la Facoltà Teologica, insieme a tutti coloro che vorranno unirsi, intende ricordare con sentita gratitudine davanti al Signore un uomo, un prete e un docente che tanto ha fatto per la nostra Chiesa e per la teologia.
direttore della Sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale