Mettere al centro del dibattito pubblico una riflessione sul lavoro e le sue trasformazioni, pensando il lavoro come conquista e come diritto, come atto di responsabilità verso altri, come condizione che conferisce dignità alle persone. Sono questi gli obbiettivi che l’Ismel (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro dell’Impresa e dei Diritti Sociali) intende perseguire con «La Settimana del Lavoro», che si terrà dal 21 al 25 maggio a Torino (nella Sala del Consiglio Regionale del Piemonte, via Alfieri 15) con un ampio programma di incontri, conferenze dedicate al tema «Traiettorie tecnologiche, organizzazione e lavoro». Le giornate della Settimana – dal lunedì al venerdì – sono costituite da un incontro pomeridiano di mezza giornata articolato in due momenti: una lezione introduttiva a uno specifico tema e un seminario di approfondimento.
L’iniziativa è dedicata a Luciano Gallino, torinese scomparso nel 2015, maestro riconosciuto per gli studi di sociologia del lavoro che – anche a partire dall’esperienza maturata a fianco Adriano Olivetti – ci ricorda come il lavoro non possa essere considerato una merce soggetta a speculazioni di mercato, ma costituisca una delle componenti fondamentali per la dignità di un Paese e dei suoi cittadini.
La Settimana del Lavoro si apre alle 9.30 di lunedì 21 maggio con il seminario «L’innovazione tecnologica, sviluppo e lavoro» cui partecipano i docenti Aldo Geuna (Università di Torino) e Mario Calderini (Politecnico di Milano) Seguirà la Tavola rotonda sul «Ruolo della mano pubblica tra globale e locale» con il presidente Sergio Chiamparino, il sindaco Chiara Appendino, Stefano Firpo (Mise) e Sebastiano Fumero (Commissione Europea). Alla riflessione del pomeriggio «Politiche di sviluppo e lavoro. Quale ruolo delle parti sociali?» presieduto da Tiziano Treu (Cnel) parteciperanno Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl), Carmelo Barbagallo (Uil), Maurizio Stirpe (Confindustria), Mauro Lusetti (Legacoop), Daniele Vaccarino (Cna). Una prima giornata intensa, orientata ad analizzare e mettere a confronto le policies, proposte sia dagli attori istituzionali che dalle parti sociali, sul nesso tra tecnologia e lavoro. Gli incontri proseguiranno fino al 25 maggio al Polo del ‘900 (in via del Carmine 14) e vedranno il confronto tra docenti universitari, sociologi, economisti, esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione sia locale che nazionale ed europea, sindacalisti, imprenditori, giornalisti.
Parallelamente al programma seminariale, la Settimana del Lavoro prevede altri due filoni di iniziative: visite ad imprese del territorio particolarmente significative sotto il profilo dell’innovazione tecnologica e organizzativa; ed eventi culturali: proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, concerti. Questa impostazione intende rendere culturalmente più densa l’iniziativa, parlando del lavoro anche con i linguaggi, spesso preveggenti, dell’arte.
L’iniziativa, resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Crt, si rivolge a un ampio pubblico di cittadini, specialisti e studiosi, insegnanti, studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole superiori, operatori politici e istituzionali, dirigenti sindacali e d’impresa. Un’occasione di diffusione di conoscenze e strumenti di analisi, di dialogo tra esperti e cittadini, tra i soggetti della generazione dell’economia industriale fordista e i soggetti della new economy.
Non è un caso che la Settimana del Lavoro sia stata pensata e si svolgerà a Torino. E non è un caso che a promuoverla sia stato l’Ismel che da tempo segue con preoccupazione il problema della disoccupazione soprattutto giovanile nella nostra area.
Gli ultimi dati Istat segnalano un miglioramento del mercato del lavoro in Piemonte: l’occupazione sale anche se di pochissimo, la disoccupazione scende e in piccola parte coinvolge anche i giovani. Ma per avere un’idea precisa della portata dei miglioramenti che segnala l’Istat è opportuno metterli a confronto con le performance di altre aree sviluppate e dotate di una struttura economica molto simile alla nostra dove cioè la lenta ma progressiva deindustrializzazione ha lasciato il posto al terziario. In provincia di Torino nel 2017 il tasso di disoccupazione era fermo al 9,4%; a Milano era il 6,5% tre punti in meno a Bologna il 4,2% più di 5 punti più basso; a Torino il tasso di disoccupazione giovanile (15-29 anni) era il 24,8%; a Milano e Bologna era di quasi 10 punti più basso. Solo Genova ha valori molto simili ai nostri e non a caso sono diventati i vertici deboli del vecchio triangolo industriale.
La Settimana del lavoro si occuperà prevalentemente del futuro del lavoro ma non potrà fare a meno di occuparsi anche dei problemi del presente, del rapporto tra i giovani e il lavoro che, almeno nella nostra area sono lungi dall’essere risolti.
Per ulteriori informazioni: www.ismel.it.
(testo di Mauro Zangola da «La Voce E il Tempo» del 15 aprile 2018)