E’ iniziata nella Diocesi di Chitré la GMG 2019 di Panama per 56 giovani pellegrini di Piemonte 1. Dopo 30 ore di viaggio, di cui 15 di volo e una decina in autobus, nella primissima mattina di sabato 19 gennaio, stanchi ma entusiasti, hanno ricevuto fin dal primo istante un’accoglienza che da noi è riservata solo alle squadre di calcio che vincono lo scudetto. La notte di Sabana Grande, un piccolo centro nella campagna di Chitré, a circa 400 km da Panama, é stata illuminata a festa dal corteo che ha scortato il pullman dei pellegrini, con i mezzi delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco a sirene spiegate, le jeep dei campesinos, fuochi artificiali, musica e danze da gran festa. Sono 27 i pellegrini di Torino, il gruppo più numeroso dei 92 piemontesi in cammino per la Giornata Mondiale della Gioventù di Panama. I giorni del gemellaggio sono tradizionalmente dedicati all’incontro con la cultura e la vita quotidiana del paese ospitante, grazie all’ospitalità interamente ricevuta nelle famiglie.
I tre giorni effettivi di gemellaggio sono stati all’insegna della religiosità popolare, delle cultura campestre e delle bellezze naturali del territorio che ci ospitava.
Sabato 19 la religiosità popolare si è espressa in una lunga, animatissima e suggestiva parata con tutti i rioni e le cappelle della Diocesi, ciascuna con un carro che rappresentava il proprio santo patrono o scene della vita di Cristo, della Madonna e dei santi. E ogni gruppo aveva i suoi canti e la sua banda musicale: una gioia per il cuore, gli occhi e lo spirito.
Domenica 20 gennaio siamo entrati nel vissuto più quotidiano e autentico della popolazione agricola di Chitré: alcuni dei nostri giovani sono stati vestiti con i costumi tipici e tutti siamo stati coinvolti in una tradizionale parata di festa in aperta campagna. Giunti in un podere immerso nella foresta, i giovani sono stati introdotti – con una prova concreta! – alla lavorazione della canna da zucchero, del riso e del mais: e non è mancata neanche una breve passeggiata a cavallo!
La giornata di lunedì 21 è stata invece dedicata alla scoperta della bellezze naturali: la spiaggia e l’oceano, dove sole e vento non sono mai mancati, anche nel breve ma gioioso momento trascorso tra le onde e la battigia.
Ma sono stati i volti delle persone incontrate il vero tesoro del gemellaggio. L’esperienza di prossimità è stata particolarmente forte: non solo i giovani hanno condiviso la giornata ordinaria tipica delle famiglie locali, ma hanno toccato con mano la straordinaria accoglienza del popolo panamense.
Tre sono stati le costanti che hanno caratterizzato i giorni del gemellaggio, fino a lunedì 21: la semplicità, la familiarità, la gioia.
È stata innanzitutto un’accoglienza all’insegna della semplicità, anche spartana, a tratti povera ma proprio per questo cordiale, immediata, generosa. La gente delle 14 cappellanie della parrocchia di Sant’Antonio di Padova, soprattutto di Nostra Signora di Lourdes non solo ha aperto le sue case, ma ha lasciato ai pellegrini il proprio letto, il proprio bagno, sistemando abitazioni e giardini per poter accogliere al meglio i giovani ospiti.
Un secondo tratto è stato quello della familiarità. È vero che le nostre lingue sono simili, ma ci separano pur sempre più di 8.000 km, 6 ore di fuso orario, un continente, storie, usi e costumi. Eppure un senso di grande comunione è sorto fin dal primo istante del nostro arrivo, come sottolineava mons. Marco Brunetti, Vescovo di Alba, che accompagna il gruppo Piemonte 1. La ragione è tanto chiara quanto vera: sia le comunità ospitanti che i giovani pellegrini erano consci di essere Chiesa, di essere in cammino per Cristo, di vivere nella comunione che nasce da «un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo» (Ef 4.5).
E, infine, la tonalità forse più intensa e caratteristica: la gioia, la «alegría», la festa che non si esaurisce in un pur accentuato tratto culturale delle popolazioni latino americane. La musica, le danze e i canti che interrottamente hanno accompagnato e tutt’ora accompagnano ogni passo della GMG, sono anch’essi l’espressione più vivace e naturale della fede del «pueblo»: davvero si è potuto toccare con mano cosa significhi la beatitudine dei poveri, la gioia di chi è povero di cuore come la Vergine Maria, cui è stata affidata tutta la GMG del 2019.
Le quattro celebrazioni eucaristiche vissute a Chitré sono state come ispirate dal Vangelo della domenica, le nozze di Cana (Gv 2,1-12), secondo le diverse sottolineature di mons. Marco Brunetti in ogni diversa celebrazione: la gioia del Vangelo, l’ascolto della Parola di Gesù, il servizio alla gioia dei fratelli e delle sorelle, secondo il carisma e il ministero concesso dallo Spirito ad ogni credente.
E se a Cana l’acqua è stata trasformata in vino, la gioia a Chitré si è anche trasformata in commozione, al momento dei saluti finali: lacrime sui volti dei giovani piemontesi e sui volti della comunità ospitante. Ora quei volti abitano nelle «cose care del cuore» (cfr Gv 19.27) e lo sguardo guarda in avanti: siamo a Panama City, con Papa Francesco. Con altri 200.000 giovani di ogni parte del mondo ripetiamo con Maria: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).
don Luca Ramello
direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile
In allegato la locandina del programma del collegamento in diretta Panama-Torino domenica 27 gennaio ore 19-22.30 con l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia (ritrovo all’oratorio Cafasso, corso Grosseto 72 – Torino).
Per ulteriori informazioni scrivere a info@upgtorino.it.
FOTOGALLERY DEL PELLEGRINAGGIO.
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