Sono stati proclamati giovedì 9 maggio 2019 a Torino, presso il Salone del Libro, i giovani ricercatori vincitori dell’VIII edizione del Premio GiovedìScienza, la competizione, organizzata dall’associazione torinese CentroScienza Onlus, rivolta ai ricercatori under 35 di tutti gli enti di ricerca italiani e ideata per incoraggiare i protagonisti della ricerca alla comunicazione della scienza. I 59 lavori iscritti quest’anno al premio sono pervenuti da 11 diverse Regioni d’Italia e spaziano dalla fisica alla chimica passando per l’astrofisica; dalla psicologia alla geologia, alla nutrizione.
I progetti sono stati valutati da 86 referees, accademici e professori dei vari dipartimenti interessati dalle candidature, da geologia a neurologia ad astrofisica.
Prima classificata Edwige Pezzulli, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica INAF e Università La Sapienza Roma con la ricerca «I primi buchi neri dell’Universo». Un’interessante dissertazione di astrofisica che spiega come nel centro di tutte le galassie a noi vicine abitino, non solo le stelle, ma anche misteriosi ospiti: buchi neri con una massa di milioni, anche miliardi di volte la massa del nostro sole.
Affascinante e originale lo studio del secondo classificato, Andrea Longobardo, sempre allievo dell’INAF di Roma, che si interroga sulla contaminazione, o meglio, l’inquinamento, dell’universo. Quanta polvere c’è nello spazio? E, soprattutto, abbiamo un modo per rilevarla? La sua ricerca, «Ma quanta polvere c’è?» si aggiudica anche il Premio GiovedìScienza Futuro a pari merito con una collega.
Terza classificata Valentina Cerrato, NICO – Neuroscienze Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università degli studi di Torino, che nel progetto «E’ nata una stella: origine e sviluppo degli ASTROciti, le vere STAR del cervello» spiega la straordinaria importanza di queste cellule che contribuiscono a creare le condizioni ambientali ottimali per la sopravvivenza ed il funzionamento dei neuroni che li circondano, portandoli a corretta maturazione durante lo sviluppo e modulandone le funzioni nel cervello adulto.
Nella stessa giornata sono stati assegnati anche i premi:
Premio speciale Elena Benaduce, per le ricerche dedicate alla persona e alla qualità della vita, vinto da Valentina Cerrato, NICO – Neuroscienze Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università degli studi di Torino con la già citata ricerca sugli ASTROciti;
Premio Giovedìscienza Futuro, per il miglior studio di fattibilità, un riconoscimento che guarda al mondo delle aziende con l’intento di stimolare il dialogo e l’interazione tra mondo scientifico, tessuto economico ed innovazione, vinto pari merito da Andrea Longobardo – INAF e Università La Sapienza Roma e da Emilija Petronijevic, Dipartimento di Scienze di Basa e Applicate per l’Ingegneria – Università la Sapienza, Roma, con la ricerca «Chiralità e nanostrutture»;
Premio Industria 4.0, rivolto ai candidati che hanno sviluppato la loro proposta progettuale partendo dal concetto di Industria 4.0, vinto da Jessica Chicco, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino, con la ricerca «Stoccaggio del calore nel sottosuolo: nuova forma di risparmio energetico».
A questo link i video con il girato della competizione, della premiazione e le interviste: https://drive.google.com/drive/folders/1fef98E8xAxAj5PcHM8Z6yMXVoeePNQFY