All’Ospedale Cottolengo di Torino dallo scorso luglio è attivo un nuovo servizio di sostegno psicologico e psicoterapia per i pazienti presi in carico dal presidio sanitario.
Il progetto è nato grazie ad una convenzione stipulata tra l’Ospedale Cottolengo e il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, sotto la guida della prof.ssa Antonella Granieri, direttrice della Scuola di specializzazione in Psicologia Clinica. L’accordo, in particolare, prevede l’attivazione di percorsi formativi e interventi clinici orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e sociale.
Il neonato servizio, ospitato negli ambulatori della Breast Unit del Presidio sanitario (via Cottolengo 9 – Torino) si avvale di specialisti in Psicologia Clinica, psicologi e specializzandi in Psicologia Clinica. Ad oggi assiste una cinquantina di pazienti oncologici e, quando richiesto, si fa carico anche dei parenti degli assistiti, offrendo un supporto in questo percorso di cura che spesso coinvolge tutta la famiglia.
«Il piano di sostegno psicologico è stato avviato per i pazienti oncologici», afferma il direttore generale dell’Ospedale Cottolengo, avv. Gian Paolo Zanetta, «ma è desiderio estenderlo a tutti coloro che lo richiedono. Riteniamo che questa iniziativa sia un tassello qualificante e coerente con la mission dell’opera cottolenghina: per questo il servizio è totalmente a carico dell’Ospedale; non si accede, infatti, tramite impegnativa, ma può essere richiesto dal medico che segue il paziente o attraverso richiesta diretta dell’assistito».
L’Ospedale Cottolengo, realtà significativa per la Città di Torino, sta vivendo un tempo di grande trasformazione che la Piccola Casa sta gestendo rimanendo fedele alla propria mission: annunciare il Vangelo della misericordia attraverso la cura integrale della persona e l’accoglienza dei poveri e dei malati, con uno sguardo privilegiato verso gli indigenti.
Negli ultimi anni sono, infatti, nati nuovi servizi coerenti con la mission: il Centro di Senologia Breast Unit, l’ambulatorio «Granetti» per le persone indigenti impossibilitate a sostenere le spese sanitarie, il progetto «Doro» per le persone affette da sindrome di Down, la terapia intensiva e sub-intensiva, l’assistenza domiciliare, la continuità di cura e l’ampliamento dei locali ad uso dell’Ospedale.