Anche nella pandemia, come da tradizione, le diverse confessioni religiose del Piemonte venerdì 1° gennaio 2021 si sono ritrivate insieme, in modalità on line, per celebrare la Giornata mondiale della Pace. L’iniziativa, organizzata dal coordinamento interconfessionale «Noi siamo con voi», si è tenuta dalle 18 alle 20 in streaming sulla pagina Facebook @noisiamoconvoi al seguente link: https://www.facebook.com/events/693201661342102/.
«Rinascere nella speranza» era il tema dell’incontro, moderato dalla giornalista Antonella Frontani, che si è aperto con la lettura documento/appello del coordinamento interconfessionale a cura del portavoce Giampiero Leo. Sono seguiti quattro messaggi di personalità del mondo religioso, delle istituzioni e della società civile: l’Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa mons. Cesare Nosiglia, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia, e il presidente del Comitato Interfedi della Città di Torino Valentino Castellani.
La parola è stata poi lasciata alla musica attraverso un concerto interreligioso di Capodanno a cura dell’orchestra di «Noi siamo con voi», composta da ragazze e ragazzi delle varie religioni, che ha eseguito brani ispirati al tema dell’appuntamento e del documento redatto dal coordinamento «Rinascere nella Speranza». «Con la nostra orchestra multireligiosa», sottolinea Giampiero Leo, «proponiamo note di fraternità per alleviare le grandi paure che abbiamo nel cuore, nel tempo sospeso della pandemia: la musica come ‘suggerimento’, come guida evocativa per resistere alla crudeltà del mondo, ricreare legami, sanare conflitti, affermare la pace, affrontare insieme il futuro. Proponiamo l’universalità della musica per ritrovare la consolazione della preghiera, per ammansire l’inquietudine trasformandola in disponibilità».
Le diverse confessioni religiose nel documento, in particolare, invitano a riscoprire la fraternità: «quella fraternità fragile come la coscienza», scrivono, «la cui forza tuttavia è inaudita, l’unico mezzo per resistere alla crudeltà del mondo, ricreare legami, sanare conflitti, affermare la pace, affrontare insieme il futuro in contrasto con l’individualismo contemporaneo». Ed ecco l’appello al mondo istituzionale e alla comunità civile: «Non è più il tempo dell’indifferenza, degli egoismi, delle divisioni», evidenziano i rappresentanti delle confessioni religiose, «perché il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell’affrontare la pandemia. Se c’è qualcosa che stiamo imparando in questo tempo è che nessuno si salva da solo: di fronte al virus le frontiere cadono, i muri si sgretolano e tutte le parole possibili si dissolvono di fronte ad una presenza quasi impercettibile che manifesta tutta la fragilità di cui siamo fatti. La nostra religiosità ci chiede di lenire il dolore di chi soffre, tendendo una mano a chi ha bisogno. Oggi più che mai è il tempo di guarire e di rispolverare il più negletto valore del nostro tempo, il valore della fraternità».
(Stefano Di Lullo da «La Voce E il Tempo» del 3 gennaio 2021)