Domenica 2 maggio 2021 alle 15, in Cattedrale a Torino, mons. Nosiglia celebra la S. Messa di istituzione dei ministeri del lettorato e accolitato per i Seminaristi del Seminario Maggiore e i futuri diaconi permanenti ora in formazione.
La Chiesa fin dall’inizio riconosce i carismi e i ministeri suscitati dallo Spirito Santo tra i suoi membri come dono e grazia. Nel cammino formativo di un seminarista verso sacerdozio ci sono diverse tappe che lo aiutano a discernere la chiamata del Signore e a rispondere ad essa generosamente configurandosi a Cristo riconoscendo i suoi doni. Una di queste tappe è il ministero dell’accolitato. Questa è l’ultima tappa prima del diaconato e del presbiterato. Il ministero del lettorato lo precede. Di norma sono necessari almeno 6 mesi di distanza tra il lettorato (il ministero della Parola) e l’accolitato.
Il ministero del lettorato insieme con il ministero dell’accolitato sono ministeri istituiti che possono essere conferiti ai laici e che sono essenziali per il candidato che si prepara al presbiterato. Il lettore con l’ascolto, la lettura, la meditazione e la contemplazione quotidiana della Parola di Dio cerca di interiorizzarla sperimentandola come Presenza di Dio e cerca di far diventare carne la ‘Parola’ nella sua vita quotidiana a imitazione di Cristo, il Verbo che, come dice San Giovanni evangelista “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.”
Il termine accolito deriva dal greco ‘akolythos’. La forma verbale corrispondente significa: andare dietro, seguire, accompagnare. Il Ministero dell’accolitato è il Ministero dell’Eucaristia e del servizio dell’altare. Quell’Eucaristia che è, come dice il Vaticano secondo nella Lumen Gentium, “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”. La Chiesa, nella liturgia dell’istituzione dell’Accolito, con l’efficacia che le viene dallo Spirito, invoca sul candidato una speciale benedizione, perché possa compiere fedelmente il suo servizio conformando sempre più la propria vita al sacrificio eucaristico così da offrirsi ogni giorno in Cristo come sacrificio spirituale a Dio gradito, amando sinceramente il corpo mistico del Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi.
Così il ministro ha un compito e una missione precisa da svolgere all’interno della Chiesa e non un’attribuzione onorifica. L’accolito vive questa chiamata tra i momenti liturgici e i momenti concreti del suo quotidiano (il Cristo dell’altare e il Cristo vivente nell’uomo). L’esercizio del ministero lo aiuta a partecipare attivamente nella liturgia a vivere una vita spirituale sempre più intensa, a maturare nella consapevolezza e a dare testimonianza con la vita. L’accolito aiuta il presbitero e il diacono a compiere le azioni liturgiche. Si impegna a rendere servizio alla comunità celebrante dando il suo tempo, disponibilità, impegno.
Il suo servizio non si limita solamente alla celebrazione liturgica ma va anche fuori portando ai fedeli ciò che ha attinto dall’altare. Così cerca di farsi strumento dell’amore di Cristo e della Chiesa nei confronti delle persone più bisognose, deboli, povere e malate attuando il comando di Gesù agli apostoli durante l’ultima cena “amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi”. L’accolito può ricevere altri compiti da svolgere, tutti questi acquistano senso se vissuti nella carità.
Tutte le comunità parrocchiali e i loro pastori sono invitati a ringraziare per questo dono e adoperarsi per suscitare e accogliere nuove vocazioni.
Di seguito il videoplayer della diretta su Facebook: