A cavallo tra Otto e Novecento un piemontese, nato a Moncalieri da famiglia modesta, seppe conquistare fama e prestigio in Europa e oltreoceano, esercitando un’influenza determinante sulla musica del XX secolo. A riportare definitivamente in luce questa straordinaria figura sarà dedicato il convegno internazionale “Rosario Scalero, un maestro tra due Mondi”, in programma venerdì 17 settembre 2021 presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (CN).
La scelta della sede è tutt’altro che casuale: proprio a Saluzzo, infatti, l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte conserva l’intero archivio del compositore, acquisito a partire dal 2005 e completato nell’autunno del 2019 con l’arrivo dell’ultimo fondo mancante dal Quebec, dove oggi risiedono i discendenti di Scalero.
Il convegno, promosso e organizzato dallo stesso Istituto con il patrocinio della Società Italiana di Musicologia, non è che il culmine delle numerose iniziative volte alla riscoperta della vicenda umana e artistica di Rosario Scalero, realizzate in occasione dei 150 anni dalla nascita. Basti citare il docufilm, per la regia di Yukio Unia, che verrà presentato in anteprima assoluta proprio al termine della giornata del 17 settembre.
Il programma della giornata di studi, predisposto da un comitato scientifico presieduto dal decano dei musicologi italiani Alberto Basso, prevede tredici interventi molto vari per tema e approccio scientifico, a testimonianza della ricchezza e della complessità della figura di Scalero. I relatori, ricercatori e musicisti di assoluto rilievo, affronteranno dai propri specifici punti di vista un personaggio quantomai sfaccettato e sfuggente ad ogni definizione se non a quella, forse generica ma quantomai calzante, di “Maestro”.
Si tratterà della formazione musicale del giovane Scalero, che l’ostilità dell’ambiente musicale torinese spinse lontano dal Piemonte, prima a Genova e poi a Vienna, sotto la guida del celebre Eusebius Mandyczewski. L’ambiente mitteleuropeo e l’esperienza internazionale come violinista lasciarono tracce evidenti anche nel lavoro di Scalero compositore. Il convegno sarà occasione per ricostruire riferimenti e influenze della sua produzione in rapporto alla musica dei contemporanei e alla tradizione precedente, delineandone la parabola stilistica e approfondendo l’accoglienza da parte della critica e del pubblico del tempo.
Ma l’importanza di Scalero per la musica del Novecento non si esaurisce con i successi delle sue opere: gran parte della sua lunga vita (morì nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno, nel 1954) fu infatti dedicata all’insegnamento della composizione, che esercitò prima alla Mannes School di New York e poi al prestigioso Curtis Institute of Music di Philadelphia. Il cuore del convegno del 17 settembre sarà dunque dedicato all’eredità artistica che Scalero lasciò ai suoi allievi, tra i quali spiccano alcuni dei più celebri compositori della successiva generazione. Nino Rota, ad esempio, o il prediletto Gian Carlo Menotti che insieme a Samuel Barber veniva dagli Stati Uniti a trascorrere le sue estati al Castello di Montestrutto, nel Canavese, dove il maestro si ritirava nei suoi momenti di riposo; o ancora Antonino Riccardo Luciani, il brillante allievo degli anni della vecchiaia.
Non mancheranno gli itinerari attraverso l’ampia e inedita documentazione dell’archivio, dal carteggio con la moglie Clementina negli anni giovanili alle testimonianze della figlia Liliana, attraverso cui prende forma la biografia quasi avventurosa di un uomo di talento e di successo, continuamente in viaggio tra due Mondi tanto lontani.
Per chi fosse interessato a conoscere più da vicino l’archivio di Scalero, oggi intitolato all’erede Monique Arnoldi de Ruette, nella mattinata di sabato 18 settembre sarà possibile visitare il Centro di Documentazione dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, dov’è conservato.
A margine del convegno verranno realizzate altre iniziative dedicate a Rosario Scalero: in particolare a Montestrutto, il borgo nei pressi di Ivrea che il maestro elesse a suo luogo di vacanza e a residenza degli ultimi anni, sono in programma due ricche giornate di cultura e musica.
Sabato 11 settembre sarà aperto in via eccezionale il Castello di Montestrutto, tuttora proprietà degli eredi del compositore, per una visita in compagnia della studiosa Chiara Marola. A seguire si terranno due concerti su musiche di Scalero: quello dell’Orchestra dei ragazzi della Cattedrale di Yporegia, diretta da Antonio Mosca, e quello de Il Furibondo String Trio. L’ensemble, noto e apprezzato a livello internazionale, eseguirà con la violinista Roberta Bua e il soprano Cristina Baggio una delle opere più suggestive di Scalero, il quartetto con voce “La Pioggia nel Pineto” su testo di Gabriele D’Annunzio. Durante la giornata tornerà a suonare, dopo un lungo silenzio, il violino che fu di Rosario Scalero, montato per l’occasione dal famoso liutaio Bruce Carlson.
Sempre a Montestrutto domenica 19 settembre, dopo la proiezione del docufilm, si terrà un concerto dell’Arsnova Wind Orchestra, con brani di Rosario Scalero e di altri compositori canavesani eseguiti per la prima volta in trascrizione per banda, a cura del direttore Fulvio Creux. Verrà eseguita anche una suite inedita del compositore Andrea Morello, ispirata alla vita e all’opera del maestro piemontese.
Dagli studi alla musica, gli ingredienti per restituire alla figura di Rosario Scalero il rilievo che merita ci sono tutti. E non è scontato che questa riscoperta parta proprio dall’Italia e dal Piemonte, dove già in vita Scalero fu meno apprezzato che all’estero e dove, mentre la fama del maestro ancora brillava in America e non solo, troppo presto venne dimenticato.
Per informazioni sul Convegno è possibile contattare l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte ai numeri della sede di Torino Tel 011 3040865 ibmp@ibmp.it oppure di Saluzzo Tel 0175 46857 ibmpsaluzzo@ibmp.it negli orari di apertura come da sito internet ibmp.it.
Sabato 18 settembre, in mattinata, sarà possibile visitare la Biblioteca e il Fondo Monique de Ruette Arnoldi. Il convegno e gli eventi collaterali sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti previa prenotazione e green pass. La partecipazione al concerto de Il Furibondo String Trio di sabato 11 settembre è su invito.