La capanna se ne sta da parte, nel nuovo presepe meccanico che Emilio Parente ha allestito nella chiesa di San Luigi Gonzaga a Chieri: a differenza da quanto vorrebbe la tradizione non è il fulcro della scena. «La pandemia ci ha ‘messi in disparte’ per tante ragioni», spiega il presepista, «anche la nascita di Gesù avvenne in disparte, rispetto alla società dell’epoca. Ecco allora che vuole suscitare così la domanda: Gesù che posizione ha nella mia vita? Centrale oppure ai margini?».
Il presepe si potrà visitare fino al 9 gennaio, dal lunedì al venerdì in orario 14,30-18, il sabato dalle 10 alle 18,25 e la domenica dalle 10 alle 17 (ingresso gratuito).
Da oltre dieci anni Parente allestisce il presepe in chiesa: «Quest’anno ho scelto una tipica ambientazione palestinese, a differenza dall’iconografia del presepe che quasi lo ‘trasporta’ dalle nostre parti».
Grazie a un particolare gioco di luci c’è l’alternanza tra il giorno e la notte, e molte sono le figure in movimento: la donna che attinge l’acqua (vera) dal pozzo, il bottaio, la cuoca, l’uomo che attizza il fuoco, il pastore che tosa la pecora, il fabbro e così via. «Ci sono, ovviamente, le tre figure tradizionali di pastori: il dormiente, l’adorante e l’annunciante». Non mancano gli animali: «I cammelli, per esempio: non quelli dei Re Magi, che sono ancora in viaggio, ma quelli usati comunemente come bestie da soma». Dall’alto della collina Erode osserva la scena, scortato dai suoi soldati: non sa ancora che sta per nascere un altro Re. La ricchezza di dettagli è impressionante: nei pressi della cucina c’è anche un topino che entra ed esce da un sacco di farina, sotto gli occhi di un gatto.
L’allestimento quanto lavoro chiede? «Due mesi e mezzo», risponde Parente, mostrando la foresta di cavi elettrici sotto il presepe, «per la costruzione ho usato il polistirene, che è molto leggero si lavora molto meglio del legno e si presta a essere trattato con cemento per essere ‘trasformato in pietra’ e poi colorato». L’acqua compare in tre punti, ma solo da pozzi o fontane: «Perché i ruscelli sono l’incubo dei presepisti: possono partire spruzzi che danneggiano i presepe o, peggio, creano problemi alle parti elettriche».
Enrico BASSIGNANA da “La Voce E il Tempo” del 12 dicembre 2021