Una Messa e un convegno di «spessore nazionale» per celebrare un Venerabile torinese e promuovere la conoscenza della sua vita e del suo carisma. Così l’Arciconfraternita dell’adorazione quotidiana universale perpetua a Gesù Sacramentato, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale e quello diocesano della Pastorale del Lavoro quest’anno ha voluto ricordare Paolo Pio Perazzo «il ferroviere santo» morto a Torino il 22 novembre del 1911.
La Messa sarà celebrata il 21 novembre 2022 alle 18 nella chiesa di San Tommaso dove è sepolto, il convegno «Santità e lavoro: Paolo Pio Perazzo, un ferroviere nella Torino della modernità » si terrà invece il 22 presso i locali del Museo diocesano, sotto il Duomo. Un convegno che farà convergere a Torino da tutta Italia, tra gli altri, cappellani ferroviari che hanno nel Venerabile una testimonianza di come proprio il lavoro vissuto nelle stazioni possa diventare – radicato nel Vangelo – palestra di santità.
Se è il mondo dei ferrovieri a sentire particolarmente vicino il carisma del collega, anche il mondo più in generale dei lavoratori riconosce a Perazzo un modo di affrontare l’ambiente professionale quotidiano da imitare: «L’inserimento nel mondo il Perazzo lo concretizzò in svariate iniziative di promozione sociale, ma soprattutto nel suo lavoro a servizio delle ferrovie, a cui dedicò 47 dei suoi 65 anni di vita», scrive padre Pier Giuseppe Pesce, cappellano della stazione di Porta Nuova che interviene al convegno presentando «La poliedrica personalità e le molteplici attività del Venerabile Paolo Pio Perazzo», «Consapevole che il lavoro concorre a realizzare una componente del regno di Dio vi si dedicò con encomiabile impegno mettendo a buon frutto la sua naturale intraprendenza e la sua notevole capacità organizzativa. Nel comportamento seppe conciliare la coerenza cristiana con un buon rapporto con le persone, sempre rispettoso disponibile. Era mal visto per la sua fede, ma apprezzato per le sue doti e, per questo, veniva spesso richiesto per servizi particolari, da lui sempre accettati anche se ciò comportava, come a volte diceva, sottoporsi a ‘lavori forzati’. In questo complesso contesto merita di essere evidenziato il suo coraggioso impegno per promuovere una maggiore giustizia nel mondo del lavoro. A questo riguardo, collaborando assiduamente con l’Unione Operaia Cattolica e con l’Opera dei Congressi, intraprese numerose iniziative, in cristiano equilibrio tra le opposte posizioni del capitalismo e del socialismo, ottenendo anche qualche buon risultato».
Se il convegno evidenzierà con i contributi di Alessandro Svaluto Ferro, direttore della Pastorale del lavoro diocesana che interverrà su «Come abitare il sociale oggi. Esperienze e previsione del futuro» e di don Renzo Beghini delegato episcopale per la Dottrina Sociale della Chiesa di Verona e con le conclusioni di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Cei, la santità vissuta nel lavoro, la figura del Venerabile Perazzo abbraccia però anche numerosi altri ambiti, fu anche terziario francescano, fondatore dell’Arciconfraternita dell’Adorazione. Dunque attento ai poveri e uomo di profonda preghiera. Quella preghiera che tanti gli rivolgono, in particolare a Nizza Monferrato, paese dove nacque il 5 luglio del 1846 e dove il parroco Pierangelo Campora promuove la conoscenza delle sue tante virtù evangeliche espresse in 65 anni di vita.
(Federica Bello su «La Voce E il Tempo» del 20 novembre 2022)
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