«Accogli o Padre, il mio proposito di castità perfetta alla sequela di Cristo; lo professo davanti a Te e al tuo popolo con la grazia dello Spirito Santo». È questa la formula del proposito di Consacrazione che è stata professata pubblicamente, domenica 3 settembre 2023, nelle mani dell’arcivescovo mons. Roberto Repole, da quattro donne: Elena Battaglino, Carla Colaci, Tiziana Rolando e Paola Scafa (biografie in calce), le quali hanno deciso di donare la propria vita al Signore impegnandosi a seguirLo più da vicino Cristo Sposo e sono state così accolte nell’Ordo Virginum della Diocesi di Torino che, nato nel 1991, ad oggi conta una trentina di donne consacrate e una decina in formazione.
Di solito si parla dell’Ordine delle Vergini come di una nuova forma di vita consacrata, in realtà è una “novità antica”. Essa, infatti, rappresenta la più antica delle forme di vita consacrata femminile che, rinnovata nel suo Rito di Consacrazione nel 1970 grazie all’intuizione di papa san Paolo VI, e poi con l’approvazione del nuovo Codice di Diritto Canonico (cfr. canone 604), è tornata a rifiorire e manifestare la sua ricchezza nel cuore della Chiesa di oggi come segno di un forte recupero dei valori evangelici essenziali. Una forma di vita consacrata, dunque, propria delle donne che, in sintonia con le acquisizioni di emancipazione, libertà e autonomia, desiderano esprimere l’importante valore cristiano del dono totale di sé al Signore per amarlo con un cuore indiviso inserite “nel mondo”, pur non appartenendo ad esso, per portare Cristo nei cuori di coloro che incontrano, ciascuna nei propri ambienti di vita.
Le principali caratteristiche di tale scelta di vita sono la sponsalità nei confronti di Cristo, sposo celeste; la verginità, vissuta come segno di donazione totale e di fedeltà a Cristo ed alla Chiesa; e infine la diocesanità ovvero il forte legame con il proprio vescovo, per mezzo del quale si riceve la consacrazione stessa. Si tratta, quindi, di una forma di totale consacrazione a Dio accolta dalla Chiesa locale, perché sia vissuta nel suo ambito, in mezzo al popolo di Dio. Questo non significa che l’appartenenza all’OV sia meno impegnativa di altre forme di sequela. Anzi, essa presuppone un senso di massima responsabilità e di maturità umana non indifferente poiché è una scelta controcorrente.
La verginità consacrata è al tempo stesso seme e germoglio per tutta la Chiesa: seme che il Signore dà il coraggio di seminare nella terra della propria vita e della comunità locale che, una volta accolto con il proprio “si”, diventa germoglio che va custodito con attenzione, con amore, con silenzio, sia personalmente sia come Ordo, sia da parte di tutta la Comunità perché possa maturare nella sua perfezione e nella sua bontà svelando il Volto dell’Amore di Dio soprattutto ai più lontani.
E sarà così anche per le nostre sorelle, Carla, Elena, Paola e Tiziana, che – rispondendo di sì alla chiamata del Signore di vivere nel mondo, attraverso un lavoro retribuito per provvedere al proprio sostentamento, ma con l’unico scopo di testimoniare a tutte le persone che incontrano la loro gioia di essere «Spose di Cristo e spose del Figlio di Dio» (dal Rito di Consacrazione) – si impegneranno, ciascuna, a vivere come «Vergine consacrata in un Ordo nel mondo» e a dover cercare e trovare in ogni momento del proprio quotidiano le risposte a queste domande:
- “vergine” e quindi quale volto di Dio cerco?
- “consacrata” e quindi quale volto di Chiesa esprimo?
- “in un Ordo” e quindi quale volto di sorella trasmetto?
- “nel mondo” e quindi quale volto di donna testimonio?
per poi poter essere concretamente, insieme alle proprie sorelle, germoglio di fraternità nel mondo e nella Chiesa torinese.
Auguriamo, dunque, a queste nostre quattro sorelle, che si radichino sempre più nella consapevolezza che solo servire Cristo Sposo nel mondo è il loro tutto e con Lui niente sarà impossibile, e ciascuna, nel proprio ambito lavorativo e pastorale, potrà e saprà dare il meglio di sé, con gioia ed entusiasmo.
Continuiamo ad accompagnare anche con la preghiera Carla, Elena, Paola e Tiziana, ringraziandole per questo bel momento di gioia e di festa per la nostra Chiesa e per l’Ordo Virginum di Torino.
Emmanuela Lucia Omodei e Patrizia Sanna
consacrate Ordo Virginum
PRESENTAZIONE delle quattro consacrate (in ordine alfabetico)
ELENA BATTAGLINO:
La Diocesi di Torino mi accolse trentadue anni fa quando per motivi di studio mi iscrissi alla Facoltà di Giurisprudenza e ne conseguì la laurea impiegandomi successivamente in uno studio notarile.
Provenivo dalla Diocesi di Ivrea nella quale avevo ricevuto la cresima dal compianto Monsignor Luigi Bettazzi.
Proprio qui avevo mosso i primi passi nelle attività parrocchiali, nel volontariato con gli anziani e successivamente nella Conferenza giovani della San Vincenzo. Tutte esperienze formative sotto un duplice aspetto: umano e spirituale.
Nella San Vincenzo imparai il connubio tra la carità e la preghiera.
Raccolsi, quindi, quanto avevo maturato negli anni e partii carica di entusiasmo verso Torino.
Nella nuova città scoprii nicchie privilegiate di preghiera (le Missionarie di Maria Riconciliatrice, i padri Salettini, i padri Sacramentini) e oasi di raccoglimento (le Suore del Cenacolo), conobbi figure di uomini e donne misericordiose che mi fecero scoprire quanto è bello mettersi a servizio del Signore.
L’incontro con l’Ordo Virginum giunse attraverso un pellegrinaggio a Loreto.
Ormai da molto tempo custodivo in cuore l’amore privilegiato che Gesù mi aveva concesso ed ora, inaspettatamente, si manifestava ai miei occhi la forma della nostra vita insieme: saremmo stati uniti vivendo nel quotidiano.
L’eccomi che pronuncerò il prossimo 3 settembre è la risposta consapevole e gioiosa al Suo Eccomi che si è rivelato a me in tutte le fasi della mia vita.
CARLA COLACI:
Sono nata a Brindisi il 28 agosto 1976 e cresciuta a San Mauro Torinese. Mi sono iscritta all’ISSR e ora lavoro come segretaria presso la Onlus “Madian Orizzonti” dei Camilliani in Via Santa Teresa a Torino. Da alcuni anni sono ministro straordinario dell’Eucarestia e inserita in alcuni gruppi preghiera.
Ho frequentato per diversi anni la scuola di preghiera della Certosa di Pesio, che mi ha permesso un cammino graduale di crescita nella fede e nell’attenzione verso gli ultimi. Tutto ciò si è espresso anche nel dedicare del tempo nel volontariato al Cottolengo, in Associazioni con i ragazzi autistici, nelle mense per i poveri.
In crescente desiderio di dedicare me stessa agli altri e comunicare loro l’Amore di Cristo Risorto nella quotidianità e nelle piccole cose ho conosciuto l’Ordo Virginum ed ora il 3 settembre 2023 sarò consacrata nell’Ordo Virginum di Torino.
TIZIANA ROLANDO:
Vivo a Cirié: una città di 18 mila abitanti, a metà strada tra Torino e le Valli di Lanzo e lavoro come commessa nella grande distribuzione.
Dio mi ha concesso di ricevere molte gioie. Non sono mancati gli ostacoli e le fatiche. Ho imparato che tutto è Grazia … è tempo di restituire.
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8).
La famiglia è stata fondamentale nell’ educazione alla fede cattolica; altre figure di riferimento sono state le Suore Albertine, presso le quali ho frequentato gli anni della scuola. Fin dalla prima gioventù, ho vissuto l’esperienza del farsi dono con i Volontari della Sofferenza e con l’Unitalsi, servizio che continua ancora oggi.
La Parrocchia “Santi Giovanni Battista e Martino” mi ha accolto fin dai primi anni di vita; in essa ho ricevuto i Sacramenti della fede cristiana. Da anni sono ministro straordinario di Comunione, inoltre sono impegnata nella liturgia e nelle iniziative del gruppo missionario.
Colmata dalla gioia che viene da Gesù, dirò il mio sì, a vivere con coraggio e autenticità la bellezza del Vangelo.
PAOLA SCAFA:
Ho 59 anni, faccio la dirigente presso un’azienda metalmeccanica torinese. Da bambina sono cresciuta a pane e “scout” sempre nella stessa parrocchia, Gesù Redentore di Torino, fino all’età degli studi universitari. Erano anni in cui i baby boomer erano in tanti e frequentavano l’oratorio, lì c’erano gli amici, ma lì c’era l’Amico più importante non ancora riconosciuto ma che ha saputo pazientemente aspettare per più di 20 anni. In quegli anni vivevo come assopita finché un giorno il Signore mi ha cercata ed io mi sono finalmente svegliata e ho detto il mio primo sì.
Il Signore non smette mai di compiere miracoli e trasforma la mancanza di fede in esperienza di Vita che porta frutto per gli altri oltre che per se stessi. Consacrarmi al Signore ed entrare nell’Ordo Virginum rappresenta per me un dono particolare ricevuto da Dio, non perché sia migliore di altri ma perché Dio vuole raggiungere tutti operando nella storia di alcuni ed io nel donarmi a Lui desidero servirlo proprio in questo Suo intento.
Dopo gli anni di formazione presso l’Istituto di scienze religiose di Torino, oggi sono impegnata soprattutto nell’accompagnare gli adulti che desiderano camminare verso il sacramento del battesimo.