Pochi sanno che nel Bel Paese è possibile per singoli e famiglie dare disponibilità per l’accoglienza in casa di neonati e di bambini nati con disabilità.
Con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’affido di bambini disabili, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza un percorso di formazione. L’iniziativa si rivolge alla cittadinanza, ai singoli e alle famiglie che vogliono aprirsi all’affido di bambini con gravi disabilità o problematiche sanitarie complesse, alle associazioni e ai genitori affidatari di tutta Italia già impegnati nei percorsi per l’affidamento familiare.
Il percorso “Portami a casa – La famiglia luogo dove prendersi cura di piccolissimi con disabilità” propone 5 webinar serali della durata di un’ora e mezza circa, a cadenza bimensile; attraverso il coinvolgimento di esperti del settore verrà affrontato l’argomento in ottica multidisciplinare.
Questo il programma degli incontri, con inizio alle 20:45:
– Martedì 26 settembre: “Accogliere in famiglia bambini con disabilità o malattie complesse: un sogno irrealizzabile o un progetto a cui lavorare in rete?”, con Caterina Nania, psicologa.
– Martedì 10 ottobre, “Affidamento familiare di neonati: i contributi teorici e della ricerca empirica”, con Ivana Comelli e Ondina Greco, docenti Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
– Mercoledì 25 ottobre, “Curare e assistere la famiglia: la casa come ambiente di cura”, con Tullio Manca, anastesista Ospedale di Parma, e Guido Camanni, responsabile U.C. Istituto Serafico di Assisi.
– Martedì 7 novembre, “Tutto fa notizia: avere cura delle storie di vita”, con Luca Russo, papà di casa famiglia, e Monya Ferritti, Presidente coordinamento Care.
– Martedì 21 novembre, “Portami a casa. Un biSOGNO che grazie a te può diventare realtà”, presentazione del libro Portami a casa, Sempre Editore, e testimonianze di affido.
La proposta trova origine nell’impegno della Comunità Papa Giovanni XXIII per una piena attuazione dei diritti delle persone svantaggiate. Spiega il Presidente dell’associazione di Don Benzi, Matteo Fadda: «Da molti anni accogliamo nelle nostre famiglie bambini con gravi patologie, provenienti da diversi presidi ospedalieri; abbiamo stabilito delle buone prassi e delle linee guida, indispensabili per affrontare situazioni anche molto complesse: le mettiamo ora a disposizione di tutti. È il caso ad esempio della rete costruita in collaborazione con l’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino e con i servizi sociali e sanitari della città, che sostiene le famiglie accoglienti nel prendersi cura di bambini gravissimi. Altrimenti passerebbero la propria vita in lungodegenza ospedaliera o all’interno delle strutture specializzate».
Per l’iscrizione è necessario compilare il modulo: tinyurl.com/portamiacasa