Settimana Santa 2024, le celebrazioni con l’Arcivescovo

Sedi e orari dal 24 al 31 marzo 2024. La S. Messa del giorno di Pasqua presieduta dal vescovo ausiliare mons. Giraudo

Di seguito orari e sedi delle celebrazioni nella Settimana Santa 2024:

24 marzo 2024: domenica delle Palme e della Passione del Signore

  • ore 10.30: S. Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Roberto Repole nella cattedrale di San Giovanni Battista a Torino (diretta tv su GRP al canale 15 del digitale terrestre)

28 marzo 2024: Giovedì Santo

  • ore 9.30: S. Messa Crismale presieduta dall’arcivescovo mons. Roberto Repole con la benedizione papale presso il Santo Volto di Torino
  • ore 18: S. Messa in Coena Domini presso la Cattedrale di Torino

29 marzo 2024: Passio – Venerdì Santo

  • ore 18: liturgia presieduta dall’arcivescovo mons. Roberto Repole presso la Cattedrale di Torino
  • ore 21: Via Crucis del Venerdì Santo per le strade del centro città guidata da mons. Roberto Repole

30 marzo 2024: Sabato Santo

  • ore 21: Veglia pasquale e S. Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Roberto Repole presso la Cattedrale di Torino*

31 marzo 2024: domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

  • ore 10.30: S. Messa presieduta dal vescovo ausiliare mons. Alessandro Giraudo presso la Cattedrale di Torino (TESTO omelia) in diretta tv su GRP al canale 15 del digitale terrestre. Alla stessa ora l’arcivescovo mons. Repole ha presieduto la S. Messa nella Cattedrale di Susa.

I TESTI DELLE OMELIE DELL’ARCIVESCOVO sono via via disponibili al seguente link nella sezione “Interventi dell’Arcivescovo”

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* Trentuno cristiani nella veglia di Pasqua 2024

Nella veglia pasquale trentuno adulti, di varia età e provenienza, riceveranno i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, Battesimo, Confermazione e per la prima volta l’Eucaristia. Diciannove di loro li riceveranno dall’Arcivescovo Roberto in Cattedrale, mentre altri dodici nelle comunità di appartenenza. Saranno con loro gli accompagnatori e le accompagnatrici, che per due anni, nelle loro parrocchie, li hanno affiancati in un percorso che sfocia, sì, nei Sacramenti, ma la cui finalità è prima di tutto un incontro pieno e consapevole con la persona di Gesù e la vita cristiana.

Il cammino avviene secondo le linee guida e con il supporto costante del Servizio diocesano per il Catecumenato, che fa parte dell’Area Annuncio e Celebrazione. E proprio sull’annuncio, più precisamente sul primo annuncio, si incentra la formazione che il Servizio offre agli accompagnatori per sostenerli nel ruolo di compagni di strada dei catecumeni e delle catecumene: «E’ l’approccio che sempre più deve caratterizzare tutta la proposta di fede, certamente per chi si accosta per la prima volta alla scoperta di Cristo, ma anche per chi, diventato cristiano da bambino, riprende da adulto a interrogarsi seriamente sulla fede dopo anni di lontananza, come pure l’intera offerta di catechesi », sottolinea don Michele Roselli, Vicario episcopale per la formazione.

Una «compagnia» composita, quella dei prossimi nuovi cristiani: 16 donne e 15 uomini, 13 italiani e 18 di altre sette nazionalità: Albania, Bulgaria, Cina, Costa d’Avorio, Nigeria, Perù, Russia, quindi quattro continenti su cinque sono rappresentati. «Chissà che un giorno non si presenti anche qualcuno proveniente dall’Oceania e facciamo l’en plein dell’atlante geografico», scherza Monica Cusino. «Seriamente, questa varietà è una costante ormai da molti anni, mentre da qualche tempo a questa parte si sono sostanzialmente equilibrate la componente italiana e quella straniera, perché sono in aumento gli italiani che i genitori scelsero di non battezzare da bambini, demandando a loro la scelta una volta diventati grandi».

Percorsi diversi comportano un accompagnamento personalizzato, e ciò significa anche coltivare, da parte di chi svolge questo prezioso servizio nelle parrocchie, alcune competenze finalizzate. A due, in particolare, viene data particolare importanza nella formazione degli accompagnatori dei catecumeni: «La comunicazione interpersonale e un ‘uso’ della Parola di Dio nella chiave dell’evidenza e della significatività per la vita personale», spiega il diacono Giorgio Agagliati. «A quest’ultima dedicheremo anche un approfondimento nella sessione di aggiornamento per gli accompagnatori che terremo l’11 e il 25 maggio 2024, insieme a un confronto di esperienze e testimonianze degli accompagnatori stessi».

Con i Sacramenti dell’iniziazione inizia una nuova stagione della vita di queste trentuno persone, ma non finisce il loro percorso di ingresso nella fede. Aggiornato nei modi, ma fedele alla tradizione della Chiesa delle origini, si apre infatti il tempo della mistagogia, che si realizza anche e soprattutto nell’invito a partecipare da ora in poi attivamente, con i propri talenti e le proprie energie, alla vita delle comunità parrocchiali di appartenenza. Una partecipazione che non è solo impegno in attività o servizi, ma anche e prima di tutto luogo di confronto e condivisione di come le esperienze della vita quotidiana possono essere «trasfigurate», se sono illuminate dall’incontro con Gesù e il suo Vangelo.

(fonte: «La Voce E il Tempo» del 31 marzo 2024)

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