Sono finalmente aperte le iscrizioni ai «Percorsi» offerti dall’Istituto Interdiocesano di Formazione per i ministeri istituiti dell’accolitato e del lettorato, del/la catechista, del/la referente per la carità e l’azione sociale e della guida della comunità in équipe.
Il lavoro di questi mesi da parte del gruppo di progettazione, comprendente laici e presbiteri delle due diocesi, è stato anzitutto quello di precisare i profili dei singoli ministeri, con le competenze e i contenuti formativi corrispondenti, e tenendo conto delle profonde trasformazioni che le nostre chiese stanno vivendo. L’idea di fondo è quella di individuare e preparare coordinatori di una specifica attività pastorale di un territorio, per lo più pensato in senso interparrocchiale, nel riferimento agli ambiti della pastorale liturgica (lettore, accolito), catechistica e più in generale di evangelizzazione (catechista, e per certi versi anche lettore), di carità e azione sociale. Al servizio di coordinamento si affianca il compito dell’animazione delle attività pastorali di riferimento e della formazione degli altri ministri di fatto coinvolti (catechisti, operatori della caritas, ministri straordinari della Comunione ecc.).
Coordinare, animare, formare: come si può intuire, l’azione di questi ministeri è pensata anzitutto in riferimento a situazioni pastorali nelle quali le singole parrocchie sono impegnate in un cammino di riorganizzazione, all’interno di un progetto più ampio e condiviso di unità pastorale o come gruppo di parrocchie all’interno di una unità pastorale.
La mappa dei ministeri istituiti, che può essere consultata nel sito di «Percorsi» (www.percorsi.torinosusa.it), precisa i singoli ministeri istituiti, posizionandoli all’interno della specifica area pastorale, in relazione alle altre ministerialità ordinate e di fatto, coordinando sguardo di insieme e competenze specifiche, e in relazione ai diversi gruppi ministeriali coinvolti. Relativamente alla liturgia, il gruppo liturgico, i ministri straordinari della Comunione, il gruppo dei lettori, il gruppo delle esequie. Per quanto riguarda la catechesi, certamente il gruppo dei catechisti, in relazione alle diverse fasi del cammino della vita cristiana (chi inizia, chi prosegue, chi «ricomincia»), ma anche le altre figure al servizio dell’evangelizzazione, come gli animatori della pastorale giovanile. Nell’ambito della carità e dell’azione sociale si preferisce parlare di referenti piuttosto che di coordinatori, dal momento che si tratta di mettere insieme realtà ecclesiali e sociali anche autonome tra loro. Qui può accadere che il territorio di coordinamento e di lavoro comune oltrepassi i confini di una singola Unità pastorale, per coinvolgere e raggruppare diversi paesi e comunità cristiane.
Più delicato sarà il compito di individuare le comunità senza parroco residente che potranno beneficiare del ministero di guida della comunità in équipe: si tratta di comunità che sono nelle condizioni di camminare con le proprie gambe, sotto la presidenza di un parroco che non può garantire una presenza costante. Si pensa ad almeno tre persone, riferite ai diversi ambiti pastorali, per cui potrebbero essere ministeri istituiti per la liturgia, la catechesi, la carità, con una attenzione particolare e crescente alla gestione giuridico-amministrativa della comunità. Il loro servizio è quello di coordinare, animare e formare gli altri ministeri all’interno della comunità: non due o tre che fanno tutto, ma due o tre che stimolano il coinvolgimento di più persone.
Alcuni possibili incroci, come quello tra il lettore e l’accolito (come coordinatori di gruppi liturgici o guida della preghiera) o tra il lettore e il catechista (come coordinatori di gruppi biblici), potranno essere risolti sulla base dei carismi e delle competenze del singolo ministro.
I corsi partiranno a ottobre 2024: la proposta formativa è programmata su due anni pastorali e prevede per ogni anno tre weekend di una giornata e mezza e otto incontri serali on line. Si apre ora, prima di passare subito alle iscrizioni, il tempo del discernimento, che coinvolge le comunità, i loro pastori e i possibili candidati. Il riferimento all’équipe di «Percorsi» potrà essere utile per essere aiutati a valutare l’esigenza di particolari ministeri all’interno della propria Unità pastorale e comunità parrocchiale, oltre che l’opportunità di iniziare da quanti già svolgono un servizio di coordinamento che può essere assimilato a quello dei ministeri istituiti di cui si è parlato.
Molto importante sarà coinvolgersi nel modo giusto in questo progetto: senza attese messianiche, che i ministeri istituiti risolveranno i problemi pastorali delle parrocchie delle due diocesi; ma ancor di più evitando lo scetticismo di chi scuote la testa dicendo: «questo non ci serve», o «questo non è possibile» nel nostro piccolo orticello (o deserto) parrocchiale. In gioco, qui, è la capacità di levare lo sguardo e fare più rete nella comunità e tra le comunità.
don Paolo TOMATIS, direttore dell’Istituto per la Formazione, su «La Voce E il Tempo» del 12 maggio 2024