Come si rinnova il Seminario Maggiore: i cambiamenti nei prossimi mesi

Quattro le novità in programma per l’anno pastorale 2024-25

«L’articolazione e la complessità della formazione al presbiterato esigono che ogni Seminario abbia un proprio Progetto formativo approvato dal Vescovo diocesano o, se si tratta di un Seminario interdiocesano o regionale, dai Vescovi interessati. Esso deve determinare concretamente la dinamica educativa globale, precisare ruoli e compiti dei soggetti coinvolti nella formazione, le dimensioni educative con gli obiettivi finali e gli strumenti, l’itinerario scandito per tappe con gli obiettivi intermedi, gli interventi specifici e il loro coordinamento, i criteri di discernimento. In tal modo, i diversi elementi potranno essere declinati in maniera unitaria e in prospettiva dinamica e tutti i soggetti implicati, ruoli e compiti saranno facilitati a comprendere la propria parte, l’ordinata cooperazione, l’effettiva convergenza degli apporti…» («La formazione dei presbiteri nelle Chiese in Italia. Orientamenti e norme per i Seminari», 4° edizione, n. 39).

A partire da queste, e altre, importanti affermazioni contenute nel recente documento dei Vescovi italiani, in via di approvazione, in quanto formatori del nostro Seminario Maggiore, in questo anno di accompagnamento e formazione, ci siamo interrogati sugli eventuali cambiamenti da apportare, sia dal punto di vista dei contenuti che delle strutture, nel percorso formativo dedicato ai futuri presbiteri della nostra diocesi.

Il cortile posteriore del Seminario di Torino

Raccogliendo la preziosa eredità di esperienza che chi ci ha preceduto ci ha consegnato e dopo una accurata riflessione e un confronto aperto con l’Arcivescovo e l’intero Consiglio Episcopale, una prima decisione maturata è stata quella di trasferire la Comunità della Propedeutica dalla «Casa Piergiorgio» di Pianezza, presso la struttura di via Biamonti 20, attigua allo stesso Seminario. Tale decisione è motivata da un principio, che a noi pare essenziale, di ottimizzazione delle risorse personali ed economiche. La vicinanza delle due comunità, pur mantenendo la necessaria distinzione di percorsi e di ruoli, mentre favorisce un maggiore interscambio tra i formatori, permette anche di evitare costosi dispendi di denaro in termini di gestione delle strutture e dei trasporti. Inoltre, grazie alla generosa disponibilità di don Renato Casetta, tale avvicinamento permette anche di poter contare sulla sua presenza nelle due comunità, apportatrice di sapiente saggezza e preziosi consigli per l’équipe educativa e per i giovani presenti.

Una seconda scelta maturata in questo tempo, con effetto immediato, è stata la rivisitazione della équipe educativa così attualmente composta: don Giorgio Garrone, rettore del Seminario; don Simone Sassi rettore della Propedeutica; don Giuseppe Zeppegno, padre spirituale di entrambe; dott.sa Ileana Gallo, che in qualità di psicologa ha già collaborato negli anni passati nei percorsi formativi della Propedeutica insieme con il marito Luca Carando; e suor Carmela Busia Fma, Coordinatrice della Pastorale Giovanile della nostra Arcidiocesi. Tale équipe si riunisce ordinariamente una volta al mese e ad essa è affidato il compito di elaborare e attuare, sulla base della Ratio Studiorum e degli Orientamenti sopra citati, il Progetto Formativo proprio del nostro seminario.

Una terza decisione, che avrà effetto nei prossimi mesi, consiste nella sistemazione dei locali, un tempo adibiti ad ospitare la Facoltà Teologica, per dedicarli a realizzare l’ambizioso progetto di dare vita a quella che abbiamo cominciato a denominare «Oasi Frassati», ovvero un luogo fisico in cui troveranno sede la Noi Torino, l’ufficio operativo della Pastorale Giovanile, la casa per le settimane comunitarie per giovani, gli incontri formativi per diversi percorsi, organizzati in collaborazione tra Pastorale Giovanile e Seminario.

Le Sorelle Discepole del Vangelo che in questi ultimi otto anni hanno abitato in Seminario, collaborando attivamente nella formazione, si trasferiranno nel mese di settembre presso la parrocchia della SS. Annunziata, per dare vita a un ulteriore spazio di evangelizzazione e di testimonianza nel centro di Torino, sempre in collaborazione con le comunità del Seminario e della Propedeutica.

Infine, a partire dal mese di settembre, sei giovani seminaristi del III e IV anno di Teologia, in quali hanno accolto l’invito a far parte del gruppo «Pro-Vocazione» insieme con don Giorgio, don Simone, sr. Carmela, sorella Francesca e Ester e Francesco Miolano, contatteranno tutti i moderatori delle Unità Pastorali per un incontro in cui offriranno a ogni Unità pastorale la possibilità di realizzare, all’interno del proprio territorio, le seguenti iniziative vocazionali rivolte ai giovani della diocesi: una giornata del Seminario; una veglia vocazionale; una giornata di ritiro; una settimana comunitaria da realizzare in Seminario oppure in loco, a seconda delle possibilità.

Tali iniziative si inseriscono nel progetto globale di una pastorale giovanile che non può non avere che una dimensione vocazionale, nella ferma convinzione che certamente il Signore non fa mancare in nessun tempo della Chiesa la sua presenza e la sua chiamata. Sempre più prendiamo coscienza come non siano le vocazioni, ovvero le sue chiamate, a venire meno, quanto le risposte che restano magari latenti o ignorate. Appunto tali risposte, queste iniziative vorrebbero sempre più contribuire a suscitare e a rendere esplicite. Certi di poter contare sulla preghiera di tanti e tante che, come noi, hanno a cuore la vita dei giovani e delle giovani e delle loro vocazioni, la vita e il futuro del nostro Seminario, con piena fiducia e con tutto l’impegno e la dedizione di cui siamo capaci, ci mettiamo a servizio di questo compito che ci è stato affidato.

don Giorgio, don Simone, don Giuseppe, Ileana, suor Carmela (da «La Voce E il Tempo» del 4 agosto 2024)

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