«Sotto lo stesso cielo. La musica che include», festival a cura di Lingotto Musica e Fondazione Sermig

sabato 12 Ottobre

«La musica come strumento di dialogo e coesione sociale alla portata di tutti». Questo l’assunto del festival «Sotto lo stesso cielo. La musica che include» ideato da Luca Mortarotti, direttore artistico di Lingotto Musica, in coproduzione con Fondazione Sermig; si articola in un weekend lungo dall’11 al 13 ottobre 2024 con concerti, conferenze e flash mob diffusi a ingresso gratuito negli ambienti dell’Arsenale della Pace, nelle chiese e nei centri di formazione dei quartieri Aurora e Barriera di Milano.

L’intento è quello di portare la cultura musicale in periferia, puntando sull’ottima divulgazione: dunque la grande musica fuori dal perimetro abituale delle sale da concerto. E sarà un ideale giro del mondo in cui troverà spazio la contaminazione tra culture «altre», ovvero Africa, Australia, America Latina, Europa dell’Est, Armenia, India e Iran, oltre, beninteso, alla tradizione occidentale. Un modo per armonizzare le diversità, grazie all’arte dei suoni ed al suo enorme potenziale sul piano emotivo, diffondendo la cultura della reciprocità e del dialogo, e favorendo lo scambio delle idee, come sostiene Mario Tabasso direttore del Laboratorio del Suono Sermig.

E allora ecco la presenza di etno musicologi impegnati in una riflessione sul tema della multiculturalità in ambito musicale e momenti più squisitamente performativi con ensembles e artisti quali il Trio Caminantes che farà ascoltare sonorità dell’America latina con strumenti quali charango, kena, tiple, siku (parrocchia Maria Ausiliatrice, 11 ottobre alle 20.30) e il trio Music Enlightens the Earth in bilico tra jazz, funk, prog, scale indiane e ritmi africani (Auditorium Sermig), il fuoriclasse del didjeridoo aborigeno Papi Moreno alla parrocchia Maria Ausiliatrice (sabato 12 ottobre, alle 11) l’ensemble di fiati Running Flutes, protagonista all’Auditorium del Sermig di una cavalcata musicale dal barocco alla musica di oggi dedicata all’antico Egitto; la Bandakadabra, marching band in uno spettacolo concerto itinerante (mercato di Porta Palazzo) e infine, il concerto conclusivo presso la chiesa di San Gioacchino (domenica 13 ottobre, alle 20.30) che vedrà protagonisti il pianista iraniano Ramin Bahrami, vera star del festival, e l’Orchestra Giovanile dell’Arsenale della Pace, composta da oltre 70 elementi, tra dilettanti e professionisti di varie provenienze e culture, per la direzione di Mauro Tabasso (musiche di Bach, Beethoven, Bartók, Mozart e altri).

Tutti gli eventi (con due sole eccezioni) sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Evenbrite.

Il programma completo su info@lingottomusica.it (011 667 74 15).

Attilio PIOVANO su «La Voce E il Tempo» del 29 settembre 2024

12/10/2024
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