Mercoledì 13 novembre 2024 ore 18, in via Verdi 31 a Torino, Rai Teche Archive Alive! propone la proiezione di «Eravamo giovani» (1955 – 92’), originale televisivo di Ugo Buzzolan, regia di Claudio Fino con Antonella Lualdi e Franco Interlenghi. Introducono Angelica, Arturo e Dario Buzzolan.
Rai Teche Archive Alive! è la rassegna che invita il pubblico a scoprire il grande archivio Rai. L’ingresso è gratuito, la prenotazione obbligatoria scrivendo a mediateca.torino@rai.it.
Ugo Buzzolan è stato il primo autore italiano di originali televisivi, opere scritte appositamente per la televisione. Ancor prima dell’annuncio ufficiale delle trasmissioni, il 17 settembre 1953, va in onda la commedia “Horace, giovane dabbene”, prodotta nel tratto di tempo che conclude il periodo sperimentale della televisione. Poi l’originale televisivo “Domenica di un fidanzato”, storia dell’amore tra Gustavo ed Elide, interpretati da Giorgio De Lullo e Bianca Toccafondi, va in onda il 26 gennaio del 1954 inaugurando ufficialmente il genere. Segue l’11 gennaio 1955 “Eravamo giovani” con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi, l’originale televisivo che la rassegna di archivio Rai Teche Archive Alive! propone per ricordare Ugo Buzzolan nel centenario della sua nascita (10 novembre 1924) – Non credo all’efficacia e al potere persuasivo di drammi espressi in forma violenta clamorosa, troppo “teatrale” che sul video hanno un risalto esagerato e sgradevole – scrive Ugo Buzzolan nella raccolta di saggi del 1961 curata da Luigi Candoni “Come si scrive un originale televisivo” – Mi sembra che la soluzione migliore sia quella di ricavare l’ispirazione dalla nostra vita di tutti i giorni, dalla piccola alla grande realtà che ci circonda, dai sentimenti che ci pervadono in comuni circostanze e in presenza di determinati fatti e rapporti umani -.
Buzzolan ha anche un altro primato in campo televisivo: è il curatore della prima rubrica di critica televisiva comparsa sui giornali italiani. Al termine della Seconda guerra mondiale, dopo aver combattuto nella Resistenza col nome di battaglia di “Ippolito Savio”, si laurea in Letteratura inglese con una tesi sul teatro di Thornton Wilder ed entra al quotidiano La Stampa di Torino, dove l’allora direttore Giulio De Benedetti gli affida prima la rubrica di critica teatrale e poi la prima rubrica di critica televisiva. Dal 1958, Buzzolan diventa il primo e più autorevole critico televisivo italiano e firma la sua rubrica con il nome completo o con una sigla che presto diventa celebre: “u.bz”. “Viveva la sua funzione del critico come una missione – scrive Aldo Grasso – puntuale, attento, nemico di ogni eccesso, lontano da faziosità e logiche di potere, si impose in breve tempo come il più onesto e il più temuto dei cronisti televisivi”. Nel suo ruolo di critico televisivo, Buzzolan ha portato avanti molte battaglie denunciando il sovraffollamento pubblicitario, l’emarginazione del teatro in televisione, la diminuzione degli spazi per le proposte culturali. Nel 1968, gli viene assegnato il Premiolino, tra i più importanti e antichi premi giornalistici italiani, conferito a giornalisti che danno il loro contributo per la libertà di stampa.
Per approfondimenti sulla figura dell’autore e critico televisivo, l’intero patrimonio di volumi e riviste è disponibile online sul sito di Rai Teche ai link https://www.teche.rai.it/biblioteche-rai/ – http://www.radiocorriere.teche.rai.it/