Giovedì 5 dicembre 2024, alle 17.30, in via Cottolengo 26 (primo piano) è stato inaugurato lo “Spazio 26: generazione migranti”: un ampio locale all’interno del Distretto sociale Barolo attrezzato per offrire a studenti universitari, giovani e volontari un luogo di aggregazione dove ospitare iniziative culturali e formative e da utilizzare anche come sala studio e punto di sostegno ad attività didattiche.
All’inaugurazione sono intervenuti l’arcivescovo di Torino e presidente dell’Opera Barolo, mons. Roberto Repole; la consigliera dell’Opera Barolo con delega al Distretto sociale, Anna Maria Poggi; l’assessore al Welfare della Città di Torino, Jacopo Rosatelli; e il segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi.
Tra le altre offerte dello “Spazio 26”, il cui progetto è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, vi sono due “sportelli d’ascolto”: uno per gli studenti, allo scopo di aiutarli ad affrontare le difficoltà accademiche e quotidiane, e il secondo per i neolaureati, al fine di supportarli favorendo l’incontro con opportunità lavorative.
A proposito di sostegno agli studenti, per chi ne ha bisogno può essere predisposto un piano personalizzato di accompagnamento allo scopo di rispondere a specifiche necessità, anche primarie, che vanno dall’offrire aiuti alimentari al sostegno didattico con percorsi di supporto individualizzati per lo studio con tutor volontari, alle attività di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà.
Il progetto prevede anche momenti conviviali di gruppo e offre l’opportunità di partecipare ad attività di volontariato e di animazione all’interno del Distretto sociale, nato due secoli fa per volontà e impegno della marchesa Giulia Falletti di Barolo con l’istituzione del Rifugio per donne “pericolanti” (ex carcerate o che per la loro condizione economica e sociale vivevano ai margini della società e non di rado nell’illegalità) e cresciuto nel tempo, fino ad essere oggi una vera e proprio cittadella della solidarietà nel cuore della città, che garantisce quotidianamente servizi fondamentali a oltre 20mila persone ogni anno.
Lo “Spazio 26” infine mette a disposizione una piccola cucina di comunità gestita in collaborazione con i volontari del Polo Alimentare Barolo, dove, per la preparazione dei pasti, è preferito l’utilizzo di prodotti a km zero e di alimenti in prossimità di scadenza o in eccedenza.
Lo “Spazio 26” è gestito dall’Associazione Generazioni Migranti (AGM Aps Ets), una realtà nata nel 2020 dall’esperienza di quindici giovani provenienti da tutto il mondo impegnati in attività di volontariato al Distretto sociale Barolo.