Si intitola semplicemente “Porte”, il numero di dicembre di “Donne Chiesa Mondo”, il mensile femminile dell’Osservatore Romano curato da Rita Pinci, che esce sabato 7 dicembre.
L’occasione è il Giubileo 2025 che si inaugura la vigilia di Natale con l’apertura della Porta Santa a San Pietro da parte di Papa Francesco.
“Porte” come apertura, passaggio, ultima difesa, limite, divieto, confine, cambiamento, soglia, mistero, futuro, simbolo.
L’editoriale “Nessuna porta è del tutto chiusa” riflette sul documento finale del Sinodo dei vescovi, ricordando che i due paragrafi riguardanti le donne, pur approvati a larga maggioranza, sono quelli che hanno ricevuto il maggior numero di no. Il fatto che siano passati può essere letto però come una apertura e una opportunità. Naturalmente – si sottolinea – tutto dipenderà da come, quando e quanto del documento sarà recepito, e come ispirerà decisioni e comportamenti a Roma e nelle Chiese locali. C’è molta attesa per il Gruppo di lavoro, istituto dal Papa, che deve approfondire la questione della necessaria partecipazione delle donne alla vita e alla guida della Chiesa, quindi anche la possibilità di ordinare le donne diacono.
Per la sezione “Mappamondo” la scrittrice Nadia Terranova racconta la sua visita in Islanda alla celebre porta Valþjófsstaður, datata 1200 e oggi conservata nel museo di Reykjavík.
Due i reportage: la giornalista Lidia Ginestra Giuffrida va a Lampedusa, alla Porta d’Europa, l’opera di Mimmo Paladino dedicata ai migranti; l’inviata di “Avvenire” Lucia Capuzzi bussa al portone dell’Abbazia benedettina di Viboldone.
C’è anche un articolo di Alessandro Sortino, giornalista, conduttore e autore tv, che ha scritto il “Il Dio nuovo- Storia dei primi cristiani che portarono Gesù a Roma”: racconta il varco aperto dalle prime donne cristiane nel cuore dell’impero romano soffermandosi sulla figura di una matrona poco nota, Pomponia Grecina.
Debuttano alcune nuove rubriche.
Nella doppia pagina “Placet / NonPlacet”, ogni mese due firme a fronte segnalano e commentano cosa, a loro parere, va o non va nel rapporto tra donne e Chiesa. Questo mese scrivono Ritanna Armeni, giornalista, scrittrice e membro del Comitato di direzione di “Donne Chiesa Mondo”, che riflette sull’incontro tra Papa Francesco ed Emma Bonino; e Sabina Fadel, vicedirettrice del “Messaggero di Sant’Antonio”, che considera una cattiva abitudine, anche nella Chiesa, chiamare le donne solo con il nome di battesimo, tralasciando il cognome e il titolo o l’incarico, al contrario di quanto avviene per gli uomini sempre presentati con tutte le indicazioni e gli appellativi che li riguardano.
Novità è anche “Spazio Cinema”, in questo numero firmato da Gloria Satta che segnala “Il treno dei bambini”, il film di Cristina Comencini, tratto dal libro di Viola Ardone.
Intervengono anche due teologhe: Marinella Perroni e Cristina Simonelli si soffermano l’una sul significato teologico e simbolico del Giubileo, l’altra sulla Bolla papale Spes non confundit e solleva il tema della eliminazione delle indulgenze.
I singoli articoli si possono leggere da sabato 7 dicembre 2024 gratuitamente sul sito