Domenica 𝟮𝟵 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 2024 alle 10.30, nella Cattedrale di S. Giovanni Battista a Torino, il card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiede la celebrazione della S. Messa di apertura del Giubileo 2025 in Diocesi.
Il Papa apre la Porta Santa di San Pietro il 24 dicembre 2024 e la chiuderà il 6 gennaio 2026. Sono queste le date di inizio e fine del Giubileo ordinario del 2025, che ha come tema “Pellegrini di Speranza”. È quanto stabilito nella Bolla di indizione Spes non confundit («La speranza non delude»), pubblicata il 9 maggio 2024. Le altre tre Porte sante di Roma vengono aperte il 29 dicembre 2024 a San Giovanni in Laterano, Cattedrale del Papa; il 1° gennaio 2025 a Santa Maria Maggiore e infine domenica 5 gennaio a San Paolo fuori le Mura. Il 26 dicembre 2024 Pontefice aprirà una quinta Porta Santa nel carcere di Rebibbia.
Non viene invece ripetuto quello che era stato stabilito in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, cioè l’apertura di Porte Sante in tutte le diocesi. Tuttavia, la Bolla dispone che domenica 29 dicembre 2024, in tutte le Cattedrali e Concattedrali, «i vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare, secondo il Rituale che verrà predisposto per l’occasione. Per la celebrazione nella chiesa Concattedrale, inoltre, il Vescovo potrà essere sostituito da un suo delegato appositamente designato. Il pellegrinaggio da una chiesa verso la Cattedrale sia il segno del cammino di speranza che, illuminato dalla Parola di Dio, accomuna i credenti».
Con decreto del 16 dicembre 2024 l’Arcivescovo di Torino ha indicato l’elenco delle 12 Chiese Giubilari sul territorio diocesano, in base a quanto previsto dalla Bolla Spes non confundit.
Nelle Chiese particolari il Giubileo terminerà domenica 28 dicembre 2025. E anche le altre tre Porte Sante di Roma saranno chiuse nella stessa data. «Possa la luce della speranza cristiana raggiungere ogni persona – auspica il Papa – come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti! E possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo».