aspettando la beatificazione di Chiara Luce, il 25 settembre a Roma
La Comunità parrocchiale di Vallo, insieme a tutta la Diocesi di Torino,
ricorderà domenica 11 luglio il 40° anniversario della morte di Maria Orsola
Bussone. Alle 17 monsignor Vincenzo Chiarle celebrerà la messa nella chiesa
parrocchiale, mentre alle 15, al Centro Maria Orsola, è previsto un incontro
con musica e testimonianze di santità ordinaria.
Lesperienza della Serva di Dio Maria Orsola Bussone, morta a soli 16 anni,
della quale è in corso in Processo di Beatificazione alla Congregazione per
le Cause dei Santi a Roma, è ormai conosciuta in tutto il mondo e sulla
tomba nella chiesa parrocchiale di Vallo continua il pellegrinaggio di
persone di ogni età e condizione, in particolare ragazzi e giovani. «La
maturazione cristiana di Maria Orsola – spiega il monsignor Chiarle – è
avvenuta nella comunità parrocchiale ed è stata plasmata dallincontro con
la spiritualità dellUnità propria del Movimento dei Focolari fondato da
Chiara Lubich. Il suo motto ricominciare sempre è diventato prezioso per
le migliaia di persone passate da Vallo dal 1967 a oggi». Affascina la sua
«corsa verso il Cielo», la vita passata ad «amare sempre, subito con gioia»
– come scriveva nel diario personale – interrotta per un banale incidente il
10 luglio 1970 mentre si trovava a Cà Savio di Venezia a un campo-scuola
parrocchiale.
Giovane realizzata, Maria Orsola. Proprio come Chiara Badano, di Sassello,
paese nellentroterra di Savona, che il 25 settembre verrà beatificata a
Roma. Nata nel 1971, muore per una grave malattia nel 1990. Anche lei nella
Spiritualità dellUnità aveva trovato la chiave per vivere il Vangelo ogni
istante. A Chiara Lubich, che le diede il soprannome Luce, scriveva: «I
giovani sono il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare loro
la fiaccola come alle Olimpiadi. I giovani hanno una vita sola e vale la
pena di spenderla bene!». Proprio come Maria Orsola che tornando da un
incontro di giovani a Cafasse, confidò a don Chiarle, il suo parroco: «Sarei
disposta a dare la vita perché i giovani capiscano quanto è bello amare
Dio».
Due storie, anni diversi, stessi ideali. Vallo le ricorda, ma soprattutto
permette a tutti di scoprire la profondità delle loro vite, esempi di quella
santità giovanile che tanto piaceva a Papa Giovanni Paolo II. «Testimonianze
– riflette Daniela, parrocchiana di Vallo – che confermano la necessità
della Chiesa Comunione, vera famiglia, dove si è felici e ci si santifica».
Perché, come scriveva Chiara Lubich, «In questo tempo non è sufficiente una
santità solo individuale e nemmeno una comunitaria ma chiusa. Occorre
santificarci Chiesa».
Per informazioni:
Marco Bussone
bussonemarco@gmail.com