«Prendi il Vangelo secondo Luca, aggiungi i commenti poetici di una biblista e offrilo alla creatività di un musicista». Questa è la “ricetta” con cui è nato l’«Oratorio della Passione secondo Luca», realizzazione musicale creata nell’ambito del progetto «Passio. Cultura e arte attorno al mistero pasquale», promosso lo scorso anno dalla Diocesi di Novara con la collaborazione dell’associazione culturale diocesana «La Nuova Regaldi». L’opera è stata eseguita in prima assoluta il 26 marzo 2010 nel Duomo di Novara ed è stata riproposta venerdì 15 aprile a Torino nella chiesa di San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5), grazie alla collaborazione dell’Arcidiocesi di Torino, della Diocesi di Novara, della Città di Torino e della Fondazione Crt.
L’opera è originale e unica nel suo genere nel panorama italiano di ieri e di oggi. È infatti la prima volta nella storia che l’intero testo della Passione dell’evangelista Luca, tradotto in lingua italiana, viene narrato in musica. Un tentativo che si pone nel solco storico del genere musicale chiamato «oratorio», sviluppato in Italia da Carissimi e Scarlatti (per citare i più noti) e in Germania da Schütz e Telemann, e poi giunto a vette di altissimo valore artistico con Johann Sebastian Bach, autore dei grandi Oratori della Passione secondo Matteo e Giovanni.
«Il successo dell’iniziativa si misurerà al termine dell’esecuzione», ha detto don Ermis Segatti, referente per la Cultura e lUniversità dell’Arcidiocesi di Torino, intervenendo alla conferenza stampa del 12 aprile assieme al biblista don Silvio Barbaglia, al maestro Alberto Sala, al direttore Paolo Monticelli e allassessore comunale Giovanni Maria Ferraris. «Se il pubblico uscirà commosso e “turbato”, allora l’Oratorio sarà perfettamente riuscito. La musica, il coro, i solisti… dovranno passare in secondo piano rispetto al brano evangelico». Perfettamente d’accordo don Barbaglia dell’associazione «La Nuova Regaldi», che ha spiegato come «la musica sacra non deve mai rimandare al compositore o agli esecutori, ma ad Altro. Per questo gli applausi sono “ammessi” solo al termine dell’esecuzione». In pratica, ha aggiunto Barbaglia, «si passa dalla condizione di “spettatori a un concerto” a quella di “partecipanti a un evento”».
Il libretto dell’Oratorio è costituito dal testo evangelico (versione Cei 2008) e da un’introduzione, 16 brani di commento e una conclusione redatti dalla biblista e scrittrice Rosanna Virgili. «Il brano iniziale», ha spiegato Barbaglia, «conduce l’ascoltatore in un clima di intensa meditazione sul mistero di Cristo e dell’uomo, grazie a un insieme di citazioni, in cui si succedono lingue diverse: dall’età più remota (ebraico) all’epoca in cui visse Gesù (greco e latino), giungendo al ‘700 con il tedesco della Passione secondo Bach e, infine, alla modernità con citazioni da Nietzsche e Saviano».
I 16 brani evangelici, ha spiegato il compositore Alberto Sala, «hanno il carattere di “recitativo”. Non nello stile “secco” (vicino al parlato) comune a molta letteratura operistica, ma in quello “recitativo accompagnato”, con la presenza cioè di una melodia in continua evoluzione affidata ai personaggi chiamati in causa dal testo. In questi brani l’accompagnamento orchestrale è molto sobrio, affinché l’attenzione dell’ascoltatore resti ancorata al testo evangelico. L’introduzione, la conclusione e i 16 brani poetici di commento sono musicati con stili molteplici, suggeriti dalle valenze emotive dei testi, impiegando l’orchestra e le voci in tutte le loro potenzialità fonico-timbriche. Come il testo, anche la musica indaga tra forme e stili diversi, spaziando dall’antichità ai giorni nostri, dalla musica sacra cristiana simil-Palestrina all’habanera, a trame armoniche inconsuete e moderne».
Il cofanetto con la registrazione della prima esecuzione a Novara lo scorso anno, che comprende un dvd e tre cd, può essere richiesto all’associazione «La Nuova Regaldi» sul sito www.lanuovaregaldi.it.
In allegato il testo del libretto (tratto dal sito www.passionovara.it), una breve presentazione dell’opera (con l’elenco degli interpreti) a cura della Cappella strumentale del Duomo Novara e una sintesi dell’intervento di Giovanni Maria Ferraris, assessore ai Servizi civici della Città di Torino, alla conferenza stampa.
Per ulteriori informazioni don Ermis Segatti, referente per la Cultura e lUniversità dell’Arcidiocesi di Torino, tel. 011 9671548; e-mail: segatti@alice.it