Di seguito una breve biografia dei tre seminaristi che sono diventati presbiteri.
– Cristiano Massa ha 43 anni e viene da San Ponso nel Canavese. Per diversi anni ha lavorato come operaio impegnandosi anche come sindacalista della sua azienda. Successivamente è entrato nella Polizia di Stato e nel frattempo si è anche laureato in Scienze Politiche. Si è poi sentito chiamare dal Signore e ha fatto il percorso che lo ha portato all’ingresso in Seminario Maggiore avendo come punto di riferimento la parrocchia di Favria, sempre nel Canavese. Negli anni di Seminario ha prestato servizio a Brandizzo, a Rivoli, a Santena e, infine, a Giaveno.
– Alberto Vergnano ha 35 anni ed è originario della parrocchia di Santa Maria della Scala a Chieri (Duomo di Chieri). Ha partecipato attivamente alla vita della sua parrocchia e della sua città, facendo in questi contesti esperienze fondamentali per il suo percorso successivo, dai gruppi parrocchiali all’animazione, fino al cammino proposto dai padri gesuiti di Chieri. Dopo alcuni anni di studio al Politecnico e poi di lavoro nel settore informatico, è entrato in Seminario e ha prestato servizio nelle parrocchie di Pino Torinese e di San Cassiano a Grugliasco. Attualmente è in servizio presso la parrocchia Santo Natale a Torino.
– Francesco Santamaria è della parrocchia di Santa Rita a Torino ed è il più giovane dei tre, avendo solo 26 anni. Anche Francesco, come Alberto, fin da piccolo è sempre stato molto inserito e radicato nella sua comunità parrocchiale ed è in essa che ha maturato la sua vocazione. Dopo il liceo è entrato nella comunità propedeutica e da lì è passato al Seminario Maggiore. Ha prestato servizio nelle parrocchie Sant’Ignazio a Torino, Beata Vergine Consolata a Collegno e, negli ultimi due anni, nelle parrocchie di Vinovo e Garino.
“Tre nuovi preti, tre doni di Dio alla nostra Chiesa, tre segni di speranza per il nostro futuro”, scrive don Ferruccio Ceragioli, Rettore del Seminario Maggiore di Torino su “La Voce del Popolo” del 5 giugno 2016. “Ringraziamo il Signore per questi tre uomini e ringraziamo anche loro per la disponibilità a rispondere alla sua chiamata, le loro famiglie che li hanno generati alla vita e alla fede, le comunità che li hanno accompagnati nei loro percorsi di crescita. E al Signore stesso li affidiamo perché possano diventare davvero dei pastori secondo il suo cuore a immagine dell’unico Pastore, il Signore Gesù”.