Di seguito la dichiarazione dell’Arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, a margine della manifestazione nazionale in ricordo delle vittime di mafia, che si è tenuta a Locri martedì 21 marzo 2017.
«Don Luigi Ciotti, prete della Chiesa di Torino, è stato ancora una volta fatto oggetto di minacce e insulti mentre si trovava a Locri, nell’ambito delle manifestazioni promosse da “Libera” per testimoniare l’impegno civile degli Italiani contro ogni mafia e ogni forma di illegalità.
È un segno grave non solo di intolleranza, ma anche di quanto sia ancora forte e pericolosa la presenza e l’infiltrazione, nella nostra società, di chi non cerca giustizia ma privilegia il sopruso, l’insulto, la violenza.
La presenza del Presidente della Repubblica a Locri dice invece, senza equivoco possibile, “da che parte sta” l’Italia.
Al caro don Luigi, a quanti condividono con lui questo difficile lavoro, va la mia piena solidarietà, quella di tutta la Chiesa torinese, e l’assicurazione che non vi lasceremo soli nell’impegno che con grande generosità e coraggio svolgete, insieme al ricordo costante nella preghiera.
«Don Luigi Ciotti, prete della Chiesa di Torino, è stato ancora una volta fatto oggetto di minacce e insulti mentre si trovava a Locri, nell’ambito delle manifestazioni promosse da “Libera” per testimoniare l’impegno civile degli Italiani contro ogni mafia e ogni forma di illegalità.
È un segno grave non solo di intolleranza, ma anche di quanto sia ancora forte e pericolosa la presenza e l’infiltrazione, nella nostra società, di chi non cerca giustizia ma privilegia il sopruso, l’insulto, la violenza.
La presenza del Presidente della Repubblica a Locri dice invece, senza equivoco possibile, “da che parte sta” l’Italia.
Al caro don Luigi, a quanti condividono con lui questo difficile lavoro, va la mia piena solidarietà, quella di tutta la Chiesa torinese, e l’assicurazione che non vi lasceremo soli nell’impegno che con grande generosità e coraggio svolgete, insieme al ricordo costante nella preghiera.
mons. Cesare Nosiglia
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