«È con grande dolore che ho appreso la morte di Erika dopo lunghi giorni di agonia in seguito alle conseguenze tragiche della sera di sabato 3 giugno. Prego perché il Signore l’accolga nel suo regno di pace e di amore e prego per i suoi cari affinché siano sostenuti dalla materna tenerezza della Madonna Consolata di cui stiamo celebrando la Novena. La morte di Erika aggrava ancora più profondamente lo scoramento del nostro animo, ma anche il giudizio già severo formulato dopo quanto è accaduto in piazza San Carlo.
La ferita al cuore stesso della città resterà come un marchio che pesa sulla nostra coscienza di cittadini e su quanti sono stati la causa diretta o indiretta degli assurdi incidenti capitati in quello che doveva essere un sereno e gioioso incontro di tifosi e ha avuto invece delle conseguenze di grave sofferenza per centinaia di feriti e ora anche della morte di Erika.
Oggi comunque non è tempo di sterili polemiche o accuse o promesse che la cosa non accadrà più. L’inchiesta avviata farà il suo corso e trarrà le conseguenze in ordine alle gravi responsabilità di ciascuno; ora è il momento della solidarietà di tutta la città che è chiamata a stringersi attorno alla famiglia di Erika per un abbraccio fraterno a Lei e ai suoi cari, insieme alla preghiera e al ricordo incancellabile che porteremo nel nostro cuore per sempre».