Fata Morgana è un miraggio, l’apparizione di un intrico di piante acquatiche o fiori o arbusti che dal centro del lago del Col d’Olen a 2722 metri di quota, a breve distanza dall’Istituto di ricerca dell’Università di Torino “Angelo Mosso”, ne invade parte della superficie. Un’ipotetica risposta della vita alle modifiche dell’ecosistema apportate da decenni di cambiamenti naturali e indotti dall’attività umana.
È l’intervento in scala ambientale dello scultore Alberto Timossi in Valle d’Aosta, visibile dal 23 luglio al 27 agosto in alta valle del Lys, Gressoney La Trinité, a cura Takeawaygallery e con il patrocinio del Comune di Gressoney La Trinité, che inaugura domenica 23 luglio.
Il progetto è stato reso possibile grazie alle collaborazione scientifica messe a dei ricercatori dell’Università di Torino, che, con il contributo di numerosi altri enti di ricerca (CNR-IRSA, Università di Bologna, ARPA-Valle d’Aosta, Carleton University, Politecnico di Torino) negli ultimi anni hanno compiuto una campagna di studio sulle acque del piccolo bacino idrico, localizzato all’interno di un sito della Rete LTER Italia (www.lteritalia.i/).
L’installazione verrà ripresa da una webcam e potrà essere vista, in tempo reale e per tutta la sua durata, sulla piattaforma Rifuginrete.com e su www.albertotimossi.com.
Programma
23 luglio ore 12.00: Inaugurazione al lago del Col d’Olen. Il lago del Col d’Olen è raggiungibile in venti minuti a piedi dall’arrivo della funivia dei Salati (percorso Staffal-Gabiet e Gabiet-Passo dei Salati)
23 luglio ore 16.00: Conferenza in Piazza a Gressoney La Trinitè. Partecipano alla conferenza: l’artista Alberto Timossi, i docenti dell’Università di Torino Michele Freppaz (Pedologia alpina e Nivologia) e Marco Giardino (Geomorfologia), i galleristi della Takeawaygallery
L’opera
Decine di elementi verticali, di un rosso sanguigno, si elevano a altezze differenti; una germinazione artificiale che trae la propria conformazione dalla profondità dell’alveo: uno sviluppo in rapporto armonico, come si producono le forme spontaneamente. Il riflesso dell’opera sullo specchio liquido, assieme al contorno delle cime montuose, delle nuvole e del cielo, compongono una totalità inscindibile.
L’installazione trae linfa dal lago, che ne modella le pareti e permette a ogni fusto di oscillare liberamente: la nascita di una nuova specie avviene in un ambiente lacustre caratterizzato dalla fusione del ghiaccio presente all’interno di una particolare forma del paesaggio geomorfologico d’alta quota, detta rock glacier (ghiacciaio di pietra). Qui il ghiaccio, protetto da un accumulo detritico, rilascia nel piccolo bacino acqua con caratteristiche fisiche e chimiche differenti rispetto alle normali sorgenti.
Dopo l’operazione nelle Cave Michelangelo di Carrara (luglio 2015) e l’attenzione posta sul rapporto arte/natura/ambiente antropizzato, Fata Morgana si propone di estendere le riflessioni sugli spazi apparentemente incontaminati. La colorata reazione ai cambiamenti climatici è un invito alla presa di coscienza delle conseguenze dell’Antropocene.
L’artista
Alberto Timossi (Napoli 1965), si è formato all’Accademia di scultura di Carrara. Vive e lavora a Roma. Con una carriera quasi trentennale, ha fatto dell’opera pubblica che dialoga con lo spazio connotato la propria cifra stilistica. Timossi ha una lunga serie di mostre alle spalle, allestite in luoghi sperimentali o istituzionali, che lo hanno portato a rinnovare il linguaggio scultoreo in senso minimale, caratterizzato dall’uso del tubo in pvc colorato, vera e propria costante negli anni. Fra le principali mostre personali figurano: “Simple Dialogues”, Plaza Gallery, Tokyo, 1997; “Un dia cualquier”, Galleria Nebulosa, Xalapa (Messico), 2003; “Anywhere”, Centro per l’arte contemporanea Trebisonda, Perugia, 2005; “Innesti”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2006; “Parti del discorso”, Associazione culturale Tralevolte, Roma; 2008; “Partitura urbana”, Archivio Crispolti, Roma, 2009; “Accento in rosso”, Torre Civica di Pomezia, 2012; “Flussi”, Galleria Nazionale d’arte moderna, Collezione Manzù, Ardea, 2013; “Flussi: il rosso, il giallo”, Palazzo dei Consoli, Gubbio, 2014; “Sinonimi”, facoltà di Architettura, Università Federico II, Napoli, 2015; “Illusione”, Cave Michelangelo, Carrara, 2015.Fra le mostre collettive si ricordano: “Periplo della scultura italiana contemporanea 2”, Chiese rupestri, Matera, 2000; Mixed media, Plaza Gallery, Tokyo, 2000; “Premio giovani scultura”, Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2002;“Aquaquae, Premio arte Rugabella”, Villa Rusconi, Castano Primo (MI), 2011; “Prima Biennale di scultura”, Piazzola sul Brenta, 2013; “Beelden in Gees”, Gees, Olanda, 2015; “BadRagartz”, VI Triennale di scultura, Bad Ragaz, Svizzera, 2015; “Fragili eroi”, Museo Bilotti, Roma, 2016.
Informazioni: takeawaygallery@gmail.com, tel. 3478164486