Mercoledì 1ª settimana di Quaresima (Gio 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32)
« Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona » (Lc 11,32b)
La parabola del libro di Giona piena di humour sferzante lorgoglio e la dura cervice del popolo eletto, ha lardire di raccontare la conversione della superpotenza pagana nemica dIsraele, suscitata dalla predicazione di un profeta ebreo costretto dagli avvenimenti ad obbedire a Dio. Gesù nel vangelo lo indica come segno ai suoi uditori perché si convertano dalla loro comoda incredulità e riconoscano il segno della misericordia di Dio che hanno davanti ai loro occhi ( Lc 11,30 ).
Il segno di Giona è un invito ad andare oltre alle nostre limitate aspettative terrene che, molte volte sono cibo che nutre il nostro orgoglio e non la sete di infinito che ci abita. Andare oltre, cioè aprirci ad orizzonti e a soluzioni inaspettate che, allapparenza sembrano ridurre le nostre aspirazioni umane ma che poi rivelano un respiro universale. Come per la generazione di Gesù, che cercava segni strepitosi a conferma delle aspettative di un messia potente e gli viene dato il Figlio delluomo (Lc 11,30) che è mite ed umile di cuore(Mt 11,29), che propone lamore dei nemici anziché la vendetta per essere figli del Padre che è nei cieli( Mt 5,38-48 ) e, come Giona che si apposta fuori della città( Gio 4,5 ) per assistere alla sua distruzione e trova invece conferma di ciò che temeva ed era stato motivo della sua fuga: « un Dio misericordioso e pietoso, lento allira, di grande amore »( Gio 4,2 ), ( Sal 102,8-10 )
Padre giusto e misericordioso, tu mai ti stanchi di chiamare ogni uomo a conversione, perché i tuoi figli conoscano la gioia della comunione con te. Perdonami, Padre: ancora ho chiuso il cuore nellindifferenza egoistica e appagata, e non mi sono aperto al tuo invito.
Signore Gesù, tu ci hai portato lestremo appello dellamore, quellamore che vince la morte offrendo la vita. Perdonami, o Cristo: ancora ho esitato a confidare in te, e ho preferito chiedere grandi segni, assurde garanzie a un Dio che ha perso tutto sulla croce, per salvarmi.
Spirito Santo, fuoco di carità, infiamma il mio cuore bruciando ogni scoria di timore, meschinità e durezza. Luce beatissima, fa che io veda la misura sconfinata della misericordia di Dio, la profondità insondabile della sua sapienza. Liberami dalla freddezza del mio indurimento, dalla cecità della mia logica umana.( Lectio divina 3 ed. Queriniana )