Lunedì 3ª settimana di Quaresima (2Re 5,1-15a; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30)
Ma Egli, passando in mezzo a loro, se ne andò Lc 4, 30
Troppo spesso non riconosciamo la presenza di Dio in mezzo a noi, in particolare nel quotidiano, che ci assorbe e ci impedisce di accorgerci del trascendente. La fatica, la noia, i gesti ripetuti spesso senza un orizzonte ampio, ci inducono a credere che Dio non lo si possa incontrare sul tram che prendiamo tutte le mattine o nella panetteria in cui acquistiamo il pane quotidiano, forse anche perché, assorbiti come siamo da altre preoccupazioni, non ci interessa poi neppure molto incontrarlo in quei luoghi.
Ed ecco che ci si illude che in un posto remoto della terra sia possibile ciò che a casa nostra riteniamo impossibile o per lo meno molto improbabile, mentre non ci accorgiamo che il Dio che cerchiamo lontano vive già accanto a noi.
Oppure, come accade sempre più spesso, ci convertiamo ad altre religioni o addirittura ci avviciniamo alla magia perché ci siamo convinti che nel nostro mondo di tutti i giorni lamore di Dio qui e ora sia solo una consolazione per coloro che non sanno cercarlo altrove, dove noi, invece, ci illudiamo di trovarlo veramente. Diventa una fuga continua dal presente.
E allora perdiamo infinite occasioni che questo amore tutti i giorni ci regala per accorgerci che Dio è tra noi, nella nostra vita di tutti i giorni, e che deve essere cercato dentro di noi e non negli effetti speciali che certi maestri illusionisti ci propongono.