Commento lunedì 14 aprile 2014

Lunedì santo (Is 42, 1-7; Sal 26; Gv 12,1-11)

Non sempre avrete me (Gv 12,8)

Il gesto di Maria è coraggioso: di fronte a tutti, e probabilmente contro il parere di tutti, sacrifica una cosa preziosissima e, gesto ancor più scandaloso, asciuga i piedi di Gesù con i suoi capelli.

Ma non bisogna dimenticare che questa scena avviene nella stessa casa dove Gesù ha risuscitato Lazzaro, fratello di Maria, quello stesso Lazzaro che tutti avevano dato per morto da quattro giorni. E ora Lazzaro è seduto a tavola e mangia con loro (Gv 11)

Quando, come Maria, si vive un’esperienza così profonda di Dio, è difficile non rimanerne turbati e non desiderare di riviverla. Ed ecco spiegato il gesto di Maria che vuole fissare nella sua vita quel momento di intimo colloquio silenzioso con Gesù, colloquio fatto di sguardi e di gesti incomprensibili agli altri.

Dobbiamo saper riconoscere nella nostra vita i momenti di grazia affinché questi momenti possano trasformare e trasfigurare la nostra esistenza. La vita ci risucchia, l’ansia smorza la nostra capacità di comprendere a fondo ciò che accade intorno a noi, la fatica ci rende insensibili, per questo ci sembra che il Signore non sia sempre con noi, ma quando abbiamo la forza di riconoscerlo dobbiamo cogliere al volo l’opportunità dell’incontro che a noi magari appare casuale e avere il coraggio di rompere l’ampolla del profumo prezioso e sederci ai piedi di Gesù, per contemplarlo da vicino, ben sapendo che Lui sarà sempre con noi, ma noi non saremo sempre capaci di riconoscerlo.

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