Le Confraternite d’Italia sfilano davanti alla Sindone. A gruppi di 200 pellegrini, saranno diecimila i confratelli che al termine del week end del 13 e 14 giugno saranno passati davanti alla Sindone. Un momento di contemplazione e silenzio che farà da contrappunto al festoso raduno in programma domenica per le vie della città. Per la prima volta a Torino e in Piemonte, il XXIII Cammino delle Confraternite delle Diocesi d’Italia s’intreccia quest’anno con il 59° Cammino delle Confraternite Liguri e l’ottava edizione del Cammino delle Confraternite della Regione Ecclesiastica Piemontese. L’incontro coordinato dalla Confraternita del SS. Sudario, con il patrocinio della Città di Torino, rappresenta il momento più intenso delle attività della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia: un momento di riflessione sul ruolo sociale e spirituale di questi antichi sodalizi.
«La nostra è una forza evangelizzatrice», ha spiegato sabato 13 giugno Francesco Antonetti, presidente della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia nel corso del convegno che tradizionalmente è prologo al “cammino” e che quest’anno in omaggio alla Sindone è stato dedicato a riflessioni sui temi dell’Amore più grande, motto dell’Ostensione 2015 e su «la pietà dei laici a Torino». Convegno a cui mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e custode del Telo ha portato i suoi saluti.
«A partire dall’invito lanciato da papa Francesco due anni fa abbiamo lavorato sull’ecclesialità e sulla missionarietà delle Confraternite – ha precisato mons. Mauro Parmeggiani, assistente ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia – Attraverso la semplicità della nostra devozione, con la nostra testimonianza, puntiamo infatti a portare a tutti la nostra fede, anche a coloro che sono lontani da Dio». Di qui il nuovo umanesimo su cui le Confraternite lavorano: «Ci rivolgiamo all’uomo di oggi che non si relaziona e che vive in un sostanziale isolamento non per giudicarlo, ma per dialogare con lui, così da conquistarlo con il nostro messaggio e da salvarlo».
«Contro le povertà spirituali di oggi dobbiamo contrapporre la ricchezza di nuove forme di impegno – ha detto mons. Giuseppe Ghiberti, rettore della Confraternita del Santo Sudario e presidente onorario della Commissione diocesana per la Sindone – Dobbiamo incoraggiare la crescita spirituale degli individui e della collettività con tutti i mezzi possibili, anche le manifestazioni pubbliche, che sono comunque testimonianze di fede».
La devozione dei confratelli si esprimerà in una parata di colori, stendardi e insegne domenica mattina, quando si animerà la processione dei confratelli, resa più maestosa dalla sfilata di una ottantina di monumentali ”Crocifissi” delle Confraternite liguri. Si inizierà alle 9,30 in piazza Arbarello, con la S. Messa presieduta dal mons. Nosiglia e concelebrata da mons. Parmeggiani. Alle 11,15 partirà il cammino lungo le strade del centro cittadino, con transito di fronte al santuario della Consolata e alle chiese del Sudario e del Carmine. Nel pomeriggio infine la preghiera davanti alla Sindone per 7.000 confratelli.
Monsignor Luigi Negri: «La Sindone ci dice che la vita è per la vita»
«La sintesi della sofferenza, ma anche della redenzione», così monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio ha voluto definire la Sindone che ha contemplato insieme con un gruppo di 200 fedeli ferraresi. «Questo pellegrinaggio è per la mia diocesi il quinto di quest’Ostensione – ha spiegato – e i diversi gruppi, che si sono avvicendati, sono sempre stati composti da circa 200 persone». Tutti sono stati ospiti del Centro Flora Manfrinati, fondato a Testona dalla venerabile, originaria delle pianure ferraresi. «Qui abbiamo in programma una messa prima del ritorno alla nostra città». Prima di imboccare il percorso con il suo gruppo, monsignor Negri ha incontrato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
Oltre 2.000 pellegrini con l’Unitalsi nazionale
La giornata di sabato 13 giugno è stata caratterizzata dal passaggio di oltre 2.000 pellegrini dell’Unitalsi nazionale. Tra gli accompagnatori mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Tra i gruppi più numerosi quello della parrocchia di Chiari, vicino Brescia, accompagnato da don Fabio Montinelli: «Per noi il significato di questa visita è quello di mettere davanti alla sofferenza la sofferenza di Cristo – ha affermato il parroco – Il Volto che ci guarda rispecchia l’amore di Dio nella nostra vita ed è quello sofferente di Colui che ci ama».
In visita alla Sindone una delegazione di parlamentari italiani
In mattinata una delegazione di parlamentari guidata da mons. Lorenzo Leuzzi, cappellano a Montecitorio, ha visitato la Sindone. Prima di prendere parte alla visita il gruppo – tra cui figuravano tra gli altri i senatori Stefano Lepri, Mauro Marino, Lucio Malan e Mario Mauro – è stata accolto a Palazzo Barolo. Presenti anche molti parlamentari torinesi e non: Paola Binetti, Luigi Bobba, Roberto Rosso, Renzo Patria, Gioacchino Alfano, Ivan Catalano, Angelo Sanza, Luca Squeri, Mario Sberna, Francesco Maria Amoruso, Paolo Naccarato e Maurizio Lupi.
L’onorevole Maurizio Lupi, che dal 2001 si occupa di organizzare pellegrinaggi per i parlamentari, ha spiegato: «Quest’anno abbiamo scelto di proporre la visita alla Sindone, ed è già in previsione un’altra a Cracovia. L’idea di questo pellegrinaggio nasce dalla riflessione sulle responsabilità che ognuno di noi ha al Governo: nel riconoscimento di uno scopo più grande, come il motto dell’amore più grande insegna, si può identificare il ruolo che svolgiamo. Solo chi è amato può dare un segno di amore verso l’altro, e ciò ci induce a ricordare la natura e lo scopo della politica, che deve affrontare con coscienza temi attuali come ad esempio quello dell’immigrazione. Nella Sindone, icona di un Uomo che ha dato la vita per gli altri, è esplicita questa coscienza».
Il direttore generale del Comitato Maurizio Baradello ha dato il benvenuto ai presenti insieme a Elide Tisi, presidente del Consiglio del Comitato per l’Ostensione della Sindone e vicesindaco della Città di Torino, all’assessore regionale Giovanni Maria Ferraris e a Tiziana Ciampolini dell’Opera Pia Barolo. «Di fronte alla Sindone, che riveste un valore non solo spirituale, ma anche umano, coloro che si occupano di politica devono sentirsi chiamati ad assumersi maggiori responsabilità di fronte a chi vive situazioni di difficoltà – ha dichiarato Elide Tisi – Mi auguro che il Telo possa rappresentare un’occasione di seria riflessione politica, finalizzata a trovare soluzioni per lenire le sofferenze degli uomini».
Dopo gli interventi istituzionali don Roberto Gottardo e mons. Giuseppe Ghiberti, rispettivamente presidente e presidente onorario della Commissione diocesana per la Sindone, hanno presentato gli aspetti storici e spirituali del Telo.
I pellegrini di sabato 13 giugno
-Sabato 13 sono passate alla Sindone 50 persone, provenienti da Carrara, accompagnate da padre Andrea Graziosi, della parrocchia Maria SS. Mediatrice di Avenza
-50 Amici della Via Francigena da Vercelli, dai 60 agli 80 anni, hanno iniziato il pellegrinaggio giovedì per terminarlo in serata dopo la visita alla Sindone.
-Un gruppo formato da 150 fedeli della Diocesi di Vittorio Veneto e guidato dal parroco don Roberto Bischer
-Un gruppo di 60 pellegrini delle parrocchie di Ravenna guidato da don Gabriel Kakpo.
Presentato il piano della Città per la visita di Papa Francesco a Torino
Sabato 13 giugno nella Sala Colonne di Palazzo Civico è stato presentato il piano della città per la visita di Papa Francesco del 21 e 22 giugno con i servizi messi in campo per facilitare l’incontro del Santo Padre con le centinaia di migliaia di pellegrini che giungeranno dal Piemonte e da tutta Italia.
Sono intervenuti: Giovanni Giovanetti, portavoce del sindaco; Maurizio Baradello, direttore generale del Comitato per l’Ostensione; Marco Bonatti, responsabile della comunicazione dell’Ostensione; Alberto Gregnanini, comandante dei vigili urbani torinesi.
Un piano che ha coinvolto, oltre al Comune di Torino e al Comitato per l’Ostensione della Sindone, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana, l’Amiat, il Gruppo Torinese Trasporti (Gtt), l’Agenzia Mobilità Metropolitana (Amm), Gruppo Iren, Sagat, Smat, Trenitalia, Turismo Torino, 5t – Tecnologia Telematiche Trasporti Traffico Torino.
Saranno in servizio 600 vigili urbani, cui si aggiungono i volontari della Protezione Civile e soprattutto gli oltre duemila volontari dell’Ostensione, le “giacchette viola”, che offriranno un contributo essenziale a sostegno del servizio d’ordine e dell’accoglienza, come per tutti i 67 giorni di esposizione della Sindone. Tra loro anche i volontari del Medical Services dell’Ostensione, coordinato dal dottor Sergio Sgambetterra, che offriranno l’assistenza sanitaria. Saranno potenziati i trasporti urbani ed extraurbani, con un aumento del numero di mezzi che portano alle aree cittadine temporaneamente chiuse al traffico e l’incremento dei servizi ferroviari metropolitani e regionali con la messa a disposizione di 98 convogli straordinari.
Domenica 21 giugno sarà possibile raggiungere agevolmente con i mezzi pubblici il perimetro del quadrilatero chiuso al traffico (corso Vittorio Emanuele II, corso Galileo Ferraris – corso Siccardi – via della Consolata, corso Regina Margherita, corso Casale – corso Moncalieri). Saranno allestiti punti di pronto soccorso medico, collocati servizi igienici, messi a disposizione 4 distributori di acqua in piazza Vittorio Veneto e due rispettivamente nelle piazze Castello e San Carlo. Ulteriori info a questo link.
Pellegrinaggio dei popoli domenica 14 in piazza Carlo Alberto
Il Coordinamento regionale degli Uffici Migrantes del Piemonte e Valle d’Aosta organizza la seconda edizione della manifestazione annuale «Pellegrinaggio dei popoli», in programma domenica 14 giugno a Torino, piazza Carlo Alberto. Il pellegrinaggio inizia dalle 10 e prevede la visita di 500 persone alla Sindone, seguita dal successivo ritrovo conviviale, a partire dalle 13, di tutte le comunità migranti (di Torino e provincia) in piazza Carlo Alberto. Sempre in questa piazza, dalle 14 alle 16, si esibiscono alcuni gruppi etnici in danze e balli; alle 16,30 mons. Francesco Ravinale, Vescovo di Asti, celebra la Messa a chiusura della giornata. L’edizione 2014 del Pellegrinaggio dei popoli si era svolta presso il santuario della Madonna Nera di Oropa e vi avevano partecipato 3.000 pellegrini.
Le visite di domenica 14 giugno
Alle 10 il viceprefetto di Mantova Angelo Araldi.
Alle 18.30 Michele Vietti, già vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
I gruppi di domenica
Grandi gruppi domenica 14 giugno e fin dal primo mattino. A partire dalle 7,30 a scaglioni di 500-600 persone sfileranno davanti alla Sindone: 3.600 fedeli cingalesi, originari dello Sri Lanka, ma residenti in Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio. Da parrocchie piemontesi circa 1.000 pellegrini e 700 dalla Lombardia. Dal Veneto 500 fedeli, 100 dall’Umbria. In parallelo a scaglioni di 250 visitatori sfileranno anche 7.000 aderenti alle Confraternite, radunate a Torino per il Cammino nazionale. Rappresentanze anche dall’estero: 70 dalla Germania, 50 dalla Bielorussia, 50 dalla Slovenia, 40 dagli Stati Uniti.
«Testimoni di un Amore più grande»: i Papi in visita alla Sindone
Il primo Papa che fece visita alla Sindone fu Pio VII nel 1804, storica Ostensione privata concessa solo per lui, in sosta a Torino durante il viaggio verso Parigi per incoronare Napoleone. Lo stesso Pio VII partecipò di nuovo pochi anni dopo all’Ostensione del 21 maggio 1815, questa volta pubblica anche se durò solo pochi minuti.
Lo racconta Pier Giuseppe Accornero, storica firma della «Voce del Popolo», nel suo libro «Testimoni di un Amore più grande», edizioni Mille, presentato venerdì 12 giugno al book-shop di Piazza Castello. «Un libro di storia – lo definisce lo stesso Accornero – ma anche di riflessione sui fatti più significativi che, nel susseguirsi delle Ostensioni, hanno visto protagonisti figure come i papi e come S. Giovanni Bosco, che fece visita alla Sindone due volte, in occasione delle Ostensioni del 1842 e del 1868».
Nel suo intervento alla presentazione del libro, Marco Bonatti (oggi direttore della comunicazione per l’Ostensione 2015, nel 1978 responsabile dei 1.000 volontari) ha sottolineato il significato dell’Ostensione del 1978, la prima con una esplicita caratterizzazione «pastorale», voluta dal card. Anastasio Ballestrero che «immaginò la Sindone come percorso di pastorale e occasione di esperienza religiosa e spirituale. Un modello che sarà di riferimento per tutte le Ostensioni successive».
«Altro momento di grande rilievo nella storia delle Ostensioni – ha concluso Pier Giuseppe Accornero – è stato il messaggio di San Giovanni Paolo II in occasione della visita del 1998, a cento anni dalle fotografie di Secondo Pia e dieci anni dopo gli studi sul carbonio 14, quando, già malato e sofferente, definì la Sindone “provocazione all’intelligenza”, “specchio del Vangelo”, “immagine della sofferenza”, “immagine del silenzio”».
Eventi Culturali
-Va in scena domenica 14 giugno alle 17 nella chiesa barocca di San Rocco (via San Francesco d’Assisi 1), recentemente restaurata, l’ultima replica della sacra rappresentazione «Il Cammino della Sindone» promossa dalla Pastorale del Turismo e Tempo libero della Diocesi di Torino. Per la regia di Beppe Valperga, il lungo viaggio della Sindone è raccontato in quattro quadri che ne rappresentano le tappe principali, e impegna 16 interpreti in 45 parti e i Cori Piemontesi. La durata è di circa 70 minuti. Ingresso libero consentito sino a esaurimento dei posti. Info su : http://www.teatrosacro.it/.
-Replica domenica 14 giugno, alle 21, al Santuario Beata Vergine di S. Giovanni di Sommariva Bosco, il concerto sul tema «Voci in chiaroscuro: la musica sacra di Gabriel Fauré», che presenta anche il noto «Requiem op. 48» di G. Fauré. L’evento fa parte della rassegna di musica sacra «Musica nei luoghi dello Spirito», curata da Claudio Chiavazza.
-«Un’amicizia all’opera. La santità piemontese nella Torino dell’Unità». Nei locali espositivi del bookshop, mostra del Centro culturale Pier Giorgio Frassati sulle vicende essenziali della santità a Torino e nel Piemonte dell’Unità italiana, come parte di un’amicizia operativa nata dalla fede. Nel corso dell’Ottocento il Piemonte è scenario di un inedito spettacolo di santità. La mostra si incentra sulle figure di sette personalità della santità torinese dell’Ottocento: San Giuseppe Benedetto Cottolengo, San Giovanni Bosco, Giulia e Tancredi Falletti di Barolo, San Giuseppe Cafasso, Beato Faà di Bruno, San Leonardo Murialdo.