Torino – «L’incubo di perdere la casa ti paralizza, ti fa sentire solo, è una sensazione che non si può spiegare, ti senti come un animale randagio, ma tu vorresti essere una persona…». Lino, il nome è di fantasia, è uno dei tanti che sono scivolati in povertà per effetto della crisi, che non riescono a intravvedere un futuro, ma che resistono e provano comunque a risollevarsi grazie ai Gruppi di Volontariato Vincenziano, presenza costante (da 400 anni!) accanto alle fasce più deboli della nostra società. Presenza discreta ma operosa nel quotidiano, che il 14 maggio 2017 decide di uscire allo scoperto con un appello. «Senza un tetto la povertà diventa miseria» questo lo slogan di quella che domenica prossima è stata scelta come «Giornata di sensibilizzazione sull’emergenza abitativa promossa dai Gvv».
L’obiettivo è concreto secondo lo stile dei Gruppi: servono 1.440 euro per pagare le quote «salvasfratti » per almeno tre famiglie. Servono fondi ma anche più sensibilità sul tema della casa, della disponibilità ad accogliere, ad accompagnare chi si ritrova in povertà e nella solitudine. Perchè nello spirito di san Vincenzo il povero è colui che si visita, si incontra… e dalla relazione nasce la consapevolezza, l’impegno, la fraternità. Non è assistenzialismo ma condivisone operativa, quella condivisione che secondo gli ultimi dati raccolti dai Gruppi ha portato i volontari torinesi – 1500 organizzati in 73 Gruppi – a seguire nello scorso anno 20 mila persone: 12.500 con assistenza domiciliare, 7.000 con progetti mirati; con un impegno economico di 827.694 euro. I Gruppi operano sul territorio delle parrocchie cittadine e sulla base delle segnalazioni che pervengono al Centro Ascolto.
«Nell’ultimo anno», sottolineano «abbiamo aiutato 1.537 nuclei familiari, dando precedenza a quelli a rischio di perdere la casa, convinti che senza un tetto la povertà diventa miseria». Gran parte dei volontari vincenziani domenica 14 maggio saranno presenti in 28 punti nevralgici di Torino (tra gli altri via Garibaldi 25, via Lagrange 31, piazzale Gran Madre di Dio; largo Cassini 28, giardini di piazza Cavour; Balon; piazza Santa Rita 9; via Verolengo 212; strada Altessano 141) e sui sagrati delle principali chiese, dove oltre a raccogliere fondi per la casa, presenteranno i progetti a favore di famiglie in difficoltà, donne con bambini, anziani soli, persone immigrate.
«In ogni gazebo», spiegano, «abiterà una storia che necessita della generosità di tutti perché la speranza di un lieto fine possa diventare realtà». In particolare verranno presentate le azioni di sostegno domiciliare su misura per ciascun assistito. Sarà inoltre possibile ricevere una piantina da orto (basilico, prezzemolo, peperoncino, pomodorini, fragole, sedano e bieta): un modo per «portare a casa la solidarietà», coltivarla e farla crescere.
Chi volesse sostenere l’appello dei Gruppi: IBAN IT88Z03359 01600100000009888.
Federica BELLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 14 maggio 2017)