Un successo per i giovani e per la cittadinanza. È il bilancio del primo «Slotmob» del torinese (26a tappa di una campagna che sta attraversando lItalia per combattere le ludopatie e premiare i locali che rinunciano a videopoker e slot machine) organizzato dalle parrocchie di Piossasco il 21 febbraio. Si è trattato di un aperitivo per fare festa, conoscersi e divertirsi in un locale che ha detto no alle «macchinette» che ha visto 130 persone darsi appuntamento alla «Torrefazione Bar I Portici» di via Pinerolo.
Ad introdurre lapericena allinsegna dello slogan «Non per gioco!» Simone Andreis, animatore in parrocchia, che a nome dei ragazzi delle due comunità della cittadina ha spiegato il percorso che ha condotto a «Slotmob»: linvito del parroco don Giacomo Garbero a riflettere sui problemi della società e impegnarsi sul territorio, poi la scelta di approfondire il tema del gioco dazzardo che sempre più coinvolge anche i giovani, la partecipazione ad una serata informativa in gennaio e infine la decisione di organizzare un aperitivo «diverso» per sensibilizzare coetanei e non. Dalla proposta lanciata dalle parrocchie, ladesione di tante associazioni del territorio e dellAmministrazione comunale:
«Il tema del gioco – ha sottolineato il sindaco Roberta Avola presente allapericena è un tema che ci sta a cuore, il nostro Comune ha aderito al Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco dazzardo e questa sera sono contenta di essere qui a dare sostegno ai giovani che si sono impegnati per sensibilizzare i nostri concittadini». A contribuire alla sensibilizzazione, i dati presentati nel corso della serata da Luciana Monte, educatrice professionale del Asl To 3 presso il Dipartimento Patologia delle dipendenze, sugli effetti del gioco: dallindebitamento delle famiglie, alla distruzione del tessuto sociale, alle conseguenze psicologiche sugli adolescenti.
Federica BELLO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 2 marzo 2014