La montagna di Corio ospita 20 chiese in altrettante frazioni. Dopo Viù, nelle Valli di Lanzo, è la parrocchia della diocesi con il maggior numero di cappelle. Le case e i borghi che hanno ospitato nei secoli una popolazione residente molto più numerosa di adesso si ripopolano nell’estate e nei periodi festivi. L’altitudine media dei 700/1000 metri, l’aria buona e il clima mite offrono, in un ambiente naturale ricco di boschi e torrenti, ottime occasioni di riposo e di salutare attività fisica. Le varie frazioni sono collegate da una fitta rete di sentieri che giungono sino ai duemila metri delle cime dei monti (Soglio, Uia e Angiolino). Dopo anni di parziale abbandono, è in corso proprio in questi ultimi tempi, un loro prezioso recupero a cura di varie associazioni di volontariato (un servizio a pagina 21). In questo contesto permangono le tradizioni religiose che ancora uniscono residenti e villeggianti in occasione delle feste dei vari santi patroni.
La parrocchia cerca di conservarle vive. Si sostengono i vari gruppi di generosi laici che curano la manutenzione delle cappelle e si cerca, servendo come ministri ordinati le varie comunità locali, di valorizzare al meglio la religiosità popolare e di renderla sempre più evangelica. Il tardo barocco ha lasciato a Corio un ricco patrimonio storico e architettonico. Oltre alla chiesa parrocchiale consacrata nel 1752, il centro del paese ospita anche la coeva chiesa di Santa Croce. Una virtuosa collaborazione tra parrocchia, Comune e associazioni (Piemontese arte e Eufonè) ha ottenuto un finanziamento della Compagnia di San Paolo con il bando Nuove prospettive per le Valli di Lanzo e ha reso possibile il restauro del prezioso edificio sacro. Oltre alle funzioni religiose in tempi particolari, sono già state ospitate mostre e concerti.
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 28 dicembre 2014