Due parrocchie e una fede dalla radici solide, che punteggia il territorio con chiese e cappelle sparse nei campi e nelle borgate – alcune di buon valore artistico, come la settecentesca parrocchiale di Riva – ma anche viva e giovane nel volto dei ragazzi che, con le loro famiglie, sono da poco arrivati dalla città. È questo l’«identikit» dell’Assunzione di Maria Vergine (Riva presso Chieri) e della Santa Famiglia di Nazaret (frazione Pessione di Chieri), le due comunità parrocchiali nella pianura a sud-est di Torino guidate dal parroco don Marco Norbiato.
«Quella di Pessione è una parrocchia relativamente ‘giovane’, inserita in un nucleo insediativo molto compatto e autonomo dal centro di Chieri, legato alla nascita, a fine ‘800, dello stabilimento della ‘Martini e Rossi’ – racconta don Norbiato – Diversa la situazione a Riva, che conta diverse borgate sparse sul territorio, ognuna con la propria cappella e la propria festa, che vive grazie all’impegno dei laici, i ‘massari’ che organizzano i momenti di ritrovo della comunità». L’apporto dei laici, e la collaborazione con gli altri attori della comunità, a partire dal Comune, è parte fondamentale della vita delle parrocchie. «Lo scorso anno – dice il parroco – è stata inaugurata, grazie ai finanziamenti del Comune, la nuova scuola materna paritaria di Riva, dove opera la comunità locale delle Figlie di Maria Ausiliatrice».
Altra realtà salesiana presente sul territorio di Riva, poi, è la «Casetta » natale di San Domenico Savio, in frazione San Giovanni, che cooperatori ed exallievi salesiani hanno trasformato in un attivo centro di spiritualità ed accoglienza per gruppi. Il territorio di Riva e Pessione, dove giocano ancora un notevole peso l’agricoltura e l’allevamento, è stato forse meno toccato di altri dalla crisi (che ha comunque coinvolto la tradizionale industria tessile). Non mancano, però, le sfide della modernità, che vanno al di là delle contingenze economiche. «Tra queste, soprattutto a Riva, c’è il coinvolgimento delle famiglie da poco arrivate nella comunità, che abitano in un quartiere di case nuove decentrato rispetto al centro storico e alla parrocchia – conclude don Norbiato – A far ben sperare, comunque, c’è la forte presenza dei ragazzi, protagonisti, in entrambe le parrocchie, di attività sportive e di oratorio».
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 15 febbraio 2015