La parrocchia come promotrice di attività, ma anche come luogo dove dare spazio ad altre iniziative per favorire la creazione di una rete solidale sul territorio. È quanto accade a Sant’Ignazio che vede tra le sue numerose attività anche due realtà che sono «ospitate» nella parrocchia e la arricchiscono. La prima è il «Centro aperto Sant’Ignazio» progetto della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, la seconda è «EWivere» una associazione di volontariato fondata nel 2002 da un gruppo di donne interessate ai problemi di immigrazione, per favorire ed aiutare l’integrazione sul territorio di donne straniere in difficoltà.
«Il Centro Aperto – spiega Marika Cappello, coordinatrice degli educatori di Comunità Murialdo Piemonte – nasce dall’obiettivo duplice dell’accoglienza e aggregazione dei ragazzi e dell’accompagnamento scolastico». Ecco dunque che presso i locali della parrocchia tutti i giorni l’équipe degli educatori offre su due turni tra le 14.30 e le 19 un servizio di doposcuola accogliendo bambini e bambine, ragazzi e ragazze dalla quarta elementare alla terza media (oltre 60 complessivamente). Il progetto si propone inoltre di offrire uno spazio di studio adeguato per minori che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa).
I ragazzi sono seguiti da educatori professionali che li supportano nello studio attraverso lo svolgimento dei compiti assegnati a scuola. «Gli obiettivi sono – prosegue la Cappello – la crescita personale del ragazzo e il rafforzare la motivazione allo studio. Alle famiglie viene chiesto un contributo minimo in base ai giorni di frequenza. Un servizio che è spesso in sinergia con i Servizi Sociali e con le scuole del quartiere per favorire la rete di supporto alle famiglie nello spirito del carisma murialdino. Sinergie sono avviate anche con la Pastorale Universitaria (Servire con lode) e con insegnanti volontari in pensione, o giovani della parrocchia stessa per poter garantire un maggiore aiuto a tutti i ragazzi che passano da noi». Sempre di apprendimento si parla ma con destinatari diversi, per quanto riguarda l’associazione «EWivere». Dal 2002 propone corsi di lingua italiana rivolti a donne immigrate in situazione di disagio. Ai corsi di italiano, che si svolgono a livelli diversi, sono affiancate inoltre attività di aiuto alle donne «per conoscere e vivere con maggiore consapevolezza la realtà della nuova città in cui vivono e i servizi che questa offre».
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 19 aprile 2015