Presenza centrale sul territorio torinese per la formazione dei ragazzi, con più di 700 studenti, è l’Istituto Sociale dei Padri Gesuiti in corso Siracusa 10. Parte integrante e propositiva dell’Unità Pastorale 18, si prepara alla visita dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia, giovedì 16 aprile durante la mattinata. «Gli studenti del liceo e dell’ultimo anno delle medie – spiega il professore di religione, Antonello Famà – stanno lavorando sulle domande da rivolgergli. Dalla fede alla difficile situazione attuale dei cristiani nel mondo, dalle questioni di bioetica all’ostensione della Sindone». «La presenza del Vescovo tra noi – continua – consolida la presenza attiva dell’Istituto nella Città e nella diocesi, sia dal punto di vista sociale che apostolico ».
La formazione spirituale dei ragazzi è uno dei punti centrali della Scuola, che propone un percorso ad hoc, pensato e articolato a seconda dell’età. Il quarto anno delle superiori c’è il Kairos, esercizi spirituali in rete con gli altri collegi italiani della Compagnia di Gesù; mentre il quinto anno gli studenti si misurano con i movimenti ignaziani, conclusi da poco ad Assisi. Non solo fede, però, ma anche attenzione al mondo, alla società, all’altro. Alla base del metodo educativo dell’Istituto c’è la convinzione che accompagnare il ragazzo nella crescita, nella scoperta di sé stesso e della realtà intorno a lui, crei uomini e donne leader nel servizio, cittadini consapevoli e attenti al diverso. Per questo agli studenti vengono proposti, oltre alle lezioni tradizionali, diverse attività.
I «Servizi sociali», ad esempio, sono parte integrante dell’orario scolastico, nella convinzione che il contatto con l’emarginazione e la difficoltà siano fondamentali per la crescita integrale della persona. Durante il terzo anno dei Licei, all’interno del progetto «Vassco», è previsto dunque l’incontro con operatori specializzati che presentano la loro esperienza. Il quarto anno, invece, prevede due ore obbligatorie pomeridiane di effettuazione del servizio. Condurre i ragazzi a un’eccellenza umana oltre che accademica: questo l’obiettivo. Grande importanza è data anche all’internazionalità, all’apertura al mondo, nell’ottica di crescere dei giovani capaci di avvicinarsi e di entrare in contatto con culture e realtà profondamente diverse. Per questo è stato avviato un percorso dai 3 ai 19 anni che prepara gli studenti a un futuro multiculturale. Valori che caratterizzano le attività del Sociale anche nel periodo estivo, da un lato con l’Estate Ragazzi dall’altro con i campi missionari a Cuba, in Romania e in Perù.
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 19 aprile 2015