Il Museo della Ceramica di Mondovì accoglie, dal 3 dicembre e fino al 4 febbraio 2017, oltre 40 gessi Lenci scelti dalle curatrici Andreina D’Agliano e Christiana Fissore tra i 1122 pezzi della collezione Vaccarino-Listro.
I gessi preparatori per le ceramiche Lenci sono in realtà essi stessi opere d’arte e questa esposizione, resa possibile grazie alla generosità dei collezionisti, offre la preziosa occasione di cogliere lo stile “Lenci” che riuscì a esprimere lo spirito del tempo, il gusto moderno e le tendenze dell’arte contemporanea, ma anche la moda e l’immaginario dei primi decenni del Novecento.
Tra il 1928 e il 1937 infatti la manifattura Lenci coinvolse artisti come Mario Sturani, Felice Tosalli, Giovanni e Ines Grande, Sandro Vacchetti, Claudia Formica, Abele Jacopi, Nillo Beltrami, Giulio Da Milano mettendo a loro disposizione le possibilità espressive della ceramica. I gessi, esposti senza l’accostamento dell‘opera ceramica policroma, richiamano non solo i diversi processi esecutivi che portarono alla loro creazione bensì acquistano una loro valenza scultorea indipendente.
Coniugando cultura imprenditoriale, raffinate tecniche produttive e altissimo valore artistico la Manifattura Lenci ha prodotto capolavori dell’arte decorativa italiana e rappresenta un momento rilevante dell’arte, dell’industria e della cultura piemontese fra le due guerre.
La produzione artistica Lenci, testimone del ricco tessuto artistico torinese di quegli anni, era eterogenea per stile e temi e l’esposizione riflette questa varietà affiancando i divertenti bambini e le conturbanti figure femminili di Sandro Vacchetti alle favole stilizzate di Mario Sturani, i realistici animali di Felice Tosalli agli idilliaci contadini di Giovanni Grande, le tornite figure di Gigi Chessa alle le signorine alla moda di Elena Scavini.
Se nelle ceramiche Lenci si fondono echi futuristi, art déco e cubisti, arti decorative, pittura e scultura, ispirazioni mitteleuropee e un non so che di tipicamente torinese, i gessi preparatori, nei quali si conservano anche idee mai realizzate, rappresentano anche un vero e prezioso archivio di fabbrica.
Apertura: venerdì e sabato dalle 15 alle 18; domenica dalle 10 alle 18.
Ingresso libero.
Per informazioni: 0174.455365 (Ufficio Turistico, martedì-venerdì ore 15-18, sabato e domenica ore 9-12 e 15-18)