Per le parrocchie la sfida delle Comunità energetiche rinnovabili

Un primo bilancio del progetto che, a luglio 2024, in Diocesi coinvolge circa 15 territori

Negli ultimi mesi la Diocesi di Torino ha continuato a supportare le parrocchie interessate a creare Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) sul territorio diocesano. Lo scorso marzo, la Pastorale sociale, del Lavoro e della Custodia del Creato, in collaborazione con l’Ufficio Amministrativo della Curia, la Caritas e la Fondazione don Mario Operti, ha lanciato il Vademecum diocesano sulle Cer (disponibile al link https://www.caritas.torino.it/vpl.php). Questo documento riassume le motivazioni della Chiesa italiana nel proporre le Cer come strumento di Chiesa in uscita e come segno tangibile di conversione ecologica. Inoltre, delinea le modalità con cui la nostra Diocesi supporta le realtà ecclesiali interessate, tra cui la convenzione con il Politecnico di Torino per i piani di prefattibilità, la presenza di un Tavolo tecnico diocesano e il supporto nell’animazione territoriale rispetto a questi temi.

Recentemente, abbiamo incontrato diverse parrocchie per avviare insieme il processo di costituzione delle Cer, coinvolgendo circa 15 territori. In queste prime riunioni, laici interessati al tema, i loro parroci e i Consigli degli Affari Economici riflettono insieme alla Curia su quali soggetti possano entrare a far parte delle Cer e su chi coinvolgere. Raccolgono le bollette necessarie per gli studi di prefattibilità realizzati dal Politecnico di Torino, organizzano serate informative aperte alle loro comunità e iniziano a riflettere sulle finalità sociali delle Cer diocesane.

Ad esempio, a Settimo Torinese è stato presentato il Piano di prefattibilità realizzato dal Politecnico, e attualmente altri quattro piani sono in attesa di completamento. Incontri aperti alla cittadinanza si sono tenuti a Villarbasse e a Volpiano per far conoscere lo strumento e le finalità delle Cer. Altre parrocchie, come San Giulio d’Orta e quelle di Venaria Reale, stanno organizzando serate informative e hanno già elaborato un primo progetto di Cer. Le parole chiave di questo processo sono partecipazione e coinvolgimento.

Durante la Settimana Sociale dei cattolici in Italia, appena svoltasi a Trieste, le Cer sono state descritte come strumenti di partecipazione attiva delle realtà locali per lo sviluppo del concetto di «democrazia energetica». L’energia diventa un bene comune, prodotto localmente tramite il fotovoltaico e condiviso tra cittadini e con le famiglie in povertà energetica. Le Cer sono esito di un processo di animazione territoriale, frutto del coinvolgimento di diversi attori, di mediazione e di incontri per discutere la produzione energetica e le modalità attraverso cui rispondere ai bisogni del territorio.

L’Arcidiocesi continua a riflettere su alcuni temi aperti per supportare al meglio la costituzione delle Cer: sono in corso studi per definire le forme giuridiche migliori che esse possono assumere, valutazioni su come fare economie di scala a livello diocesano e su come supportare le parrocchie nella gestione e nell’amministrazione ordinaria delle Cer, nonché si sta riflettendo su percorsi formativi da poter offrire ai futuri animatori di Comunità energetiche e su come poter sfruttare al meglio bandi già presenti e forme di sostegno finanziario per gli enti religiosi.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la Pastorale Sociale e del Lavoro (lavoro@diocesi.to.it)  e partecipare a questo percorso comunitario verso una transizione giusta e una conversione ecologica, che sta tanto a cuore a Papa Francesco.

Irene D’AIUTO
Pastorale Sociale, del Lavoro e della Custodia del Creato – Diocesi di Torino (su «La Voce E il Tempo» del 21 luglio 2024)

condividi su