Nella settimana dal 16 al 20 ottobre, più di 300 studentesse e studenti della scuola secondaria di secondo grado della diocesi di Torino hanno condiviso la testimonianza di Elisabetta Cervelli, casco bianco Caritas Italiana attualmente in servizio in Sierra Leone. Insieme a Ivan Andreis (Young Caritas Torino) e la collaboratrice Jasmine Milone, gli studenti hanno conosciuto l’esperienza di Servizio Civile e l’impegno della Chiesa nel mondo. Grazie alla collaborazione tra la Caritas Diocesana e Stefano Capello – delegato arcivescovile per l’Insegnamento della Religione Cattolica – sono state raggiunte venti classi tra l’Istituto Tecnico Industriale Ettore Majorana di Grugliasco e il Liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino. Ai giovani che hanno preso parte agli incontri è stata presentata l’attività delle Caritas sul territorio nazionale e nel mondo, in particolare l’esperienza di Servizio Civile Universale all’estero promosso da Caritas Italiana “Caschi Bianchi in Sierra Leone: tutela di migranti vulnerabili”, volto alla prevenzione della migrazione irregolare e del traffico di esseri umani. Da molti anni infatti Caritas Italiana supporta la diocesi di Makeni mediante campagne di informazione e sensibilizzazione e iniziative di promozione socio-economica attraverso microprogetti di sviluppo. Durante questa settimana di condivisione le ragazze e i ragazzi delle classi coinvolte hanno potuto ascoltare un’esperienza diretta, conoscendone più da vicino gli obiettivi e le modalità. A seguito di una panoramica sulla Sierra Leone, paese in cui ha luogo l’intervento dei volontari, sono stati approfonditi i temi della migrazione irregolare e della migrazione di ritorno, questioni di rilievo troppo spesso trascurate. Il riscontro da parte delle classi è stato ampiamente positivo, sono emerse numerose curiosità sulla realtà locale e domande di approfondimento sulle opportunità di volontariato in Italia e all’estero. Proprio grazie all’incontro con chi ha deciso di dedicarsi al sostegno delle persone fragili attraverso il supporto all’inclusione sociale e all’esercizio dei propri diritti, molti studenti e studentesse hanno potuto in questa occasione interfacciarsi – spesso per la prima volta – con la possibilità di arricchire la propria vita attraverso un’attività di servizio al prossimo.