Mi trova pienamente consenziente la riflessione proposta dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia nella lettera pastorale (nn.22-28) circa la Pastorale battesimale. Già in anni lontani (1996-1998) nella nostra diocesi alcuni convegni di Operatori pastorali avevano affrontato l’argomento e qualche parrocchia aveva cominciato a muoversi per dare attuazione concreta all’evangelizzazione degli adulti (giovani sposi) in occasione del battesimo del loro figlio, richiesto alla chiesa. Di recente, la riflessione era stata ripresa con il convegno del 2008.
In questi ultimi tempi stiamo riprendendo la riflessione che nel frattempo è maturata attraverso le sperimentazioni di altre diocesi e si deve oggi confrontare con una situazione ancora mutata nella mentalità comune di coloro che chiedono il Battesimo alla nascita del figlio. Sempre di più ci anima uno spirito missionario che sul modello del catecumenato ci spinge a proporre un percorso di fede per accompagnare le giovani famiglie in formazione a risvegliare la propria fede. Infatti, già il Catechismo della chiesa cattolica (n.1231) affermava che “il battesimo dei bambini richiede per sua stessa natura un catecumenato postbattesimale. Non si tratta soltanto di una istruzione posteriore al Battesimo, ma del necessario sviluppo della grazia battesimale nella crescita della persona”. Tutto ciò conferma gli orientamenti della Conferenza episcopale e di molti altri documenti che ci offrono itinerari che pongono il loro fondamento nel Battesimo e attraverso la fanciullezza giungono fino all’adolescenza e all’età giovanile. Lo stesso spirito a poco a poco dovrebbe permeare tutti gli itinerari con gli adulti (fidanzati, genitori del catechismo, ecc.).
Che cosa significa sviluppare un itinerario che abbia come modello lo spirito catecumenale? Non si può mettere in dubbio che il cambiamento esiga una riformulazione globale dei nostri interventi pastorali per uscire fuori dall’occasionalità e acquistare un progetto consistente di continuità e di risveglio della vita cristiana nelle famiglie. Il processo di rinnovamento è lento e faticoso, ma ormai non è più procrastinabile. Non basta certo proporre qualche incontro sporadico con le giovani coppie; né quando si arriva al tempo del catechismo riproporre schemi scolastici ormai inefficaci; né semplicemente proporre una metodologia particolare di accostamento al testo biblico, complessa e a volte univoca o legata a metodologie obsolete; né proporre alcuni incontri con le famiglie o spostare l’età dei sacramenti. Il modello coinvolge la famiglia in un percorso che ha i suoi tempi, le sue tappe, le sue verifiche; si svolge nella libertà di scelta e nel discernimento attento delle motivazioni; tiene conto dell’armonico sviluppo di tutte le facoltà della persona dall’intelligenza alle sensibilità, alle relazioni con gli altri, al cambiamento di vita. Propone non soltanto la riflessione sui testi evangelici, ma anche momenti di celebrazione che a tempo opportuno scandiscono gli atteggiamenti acquisiti e da momenti di verifica sulla effettiva novità cristiana della vita. Per giungere ad una fede “viva, esplicita (pubblica) e operosa”.
A questo i nostri Uffici nell’area della “Evangelizzazione e famiglia”, insieme con la pastorale liturgica, stanno lavorando, con il coinvolgimento dei Moderatori delle Unità Pastorali, sotto la guida del Vicario Generale, don Valter Danna, il quale continua a seguire il cammino pastorale che sta maturando nella nostra diocesi. Già il mercoledì 1 febbraio a Pianezza è stata presentata ai Moderatori delle Unità Pastorali una prima bozza dell’itinerario condiviso che l’Arcivescovo proporrà a tutte le parrocchie.
Nel mese di febbraio-marzo realizzeremo un percorso formativo per Operatori della Pastorale Battesimale cominciando a proporre un “percorso” breve che incontra le famiglie alcune volte prima del Battesimo, celebrato in forma comunitaria nella parrocchia e soprattutto nei primi due anni successivi per cominciare a realizzare la “mistagogia postbattesimale”. A partire da queste proposte minimali, in seguito, si cercherà di ampliare il nostro itinerario per toccare anche gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza.
Il calendario degli appuntamenti:
- • per le parrocchie di Torino-Città, dei distretti Ovest e Sud-Est: si svolgono tutti a Villa Lascaris di Pianezza dalle 19.30 alle 22.30 (con una breve cena): 14.21.28 febbraio; 6.13 marzo 2012.
- • per le parrocchie del Distretto Nord: si svolgono tutti al mercoledì dalle 20.30 alle 23, presso il salone della Caritas in via Vittorio Emanuele 162 a Cirié (con possibilità di posteggio nel cortile): 15 e 29 febbraio – 7, 14 e 21 marzo.
Il corso si rivolge ai catechisti impegnati nella pastorale battesimale (possibilmente che rappresentino le varie parrocchie e unità pastorali: non gruppi troppo numerosi di singole parrocchie); anche ai parroci o sacerdoti che vogliano dare il loro contributo e riflessione.
don Andrea Fontana