Il 2 ottobre è, per lo Stato italiano, la festa nazionale dei nonni (e delle nonne), ma anche, per il calendario liturgico della Chiesa, la ricorrenza dei santi Angeli custodi. Una appropriata coincidenza: non sono forse, i nonni, dei terreni angeli custodi?
Secondo le statistiche 10 milioni di nonni seguono assiduamente i nipoti dagli 0 ai 14 anni e aiutano anche i loro genitori. Le loro diverse attività di sostegno e cura sono tutte vocate a relazioni che creano legami profondi perché esercitate in una dimensione di tempo che non è Chronos, «il tempo dell’orologio che vuole essere bruciato», ma Kairos, «dove la prepotenza del tempo dell’orologio dev’essere convertita alla bellezza dei ritmi della vita». Tempi «dell’assimilazione che chiedono sempre pazienza» (brani dalla Catechesi di Papa Francesco, 2 marzo 2022), leggeri, disponibili all’ascolto, di esempio e testimonianza che aiutano ad apprendere competenze pratiche, ma anche dimensioni di senso, valoriali e di fede.
I nonni certo molto offrono e di qualità, ma altrettanto ricevono nel loro ‘mestiere’ come elisir di lunga vita. Se la condizione di nonni è in generale felice e di grande soddisfazione, durante questa festa non dobbiamo dimenticare quei nonni che per vari motivi non lo possono essere. Penso ai nonni lontani, oppure ammalati, o che non possono vedere i nipoti a causa di gravi dissapori con i loro genitori. Tutti devono sapere che, come dice il Profeta, citato da Papa Francesco, nonostante tutto, «nella vecchiaia daranno ancora frutti» (Salmo 92, 15), in particolare con la preghiera.
Penso ai nonni ‘sulle barricate’ perché devono occuparsi di nipoti con disabilità fisiche o comportamentali, oppure di nipoti con genitori gravemente conflittuali, o di nipoti rimasti senza genitori a causa di femminicidi. Penso a tutti quei nonni che non sono, ingiustamente, considerati tali: ‘nonni sociali’ cioè ‘anziani attivi’ che esercitano volontariamente quel ruolo per i nipoti biologici di altri. Infine una preghiera per tutti i nonni che non sono più qui, ma sempre rimangono nel cuore di ciascuno, perché tutti siamo nipoti e vogliamo loro bene.
A conclusione, l’esortazione e l’augurio a tutti i festeggiati, in servizio ordinario o sulle barricate, di vivere le soddisfazioni, ma anche e soprattutto le fatiche, mai da soli, bensì in relazioni dialogiche intra e inter-generazionali come ci insegna Papa Francesco: «L’alleanza delle generazioni è indispensabile in una società che non guarda all’orizzonte ma guarda se stessa. E diventa sola» (da Catechesi del Papa «Ci va dialogo tra le generazioni»).
«E noi anziani, guardiamo i giovani sempre con un sorriso: loro seguiranno la strada, loro porteranno avanti quello che abbiamo seminato, anche quello che noi non abbiamo seminato perché non abbiamo avuto il coraggio o l’opportunità» («Impariamo a congedarci», 22 giugno 2022).
Per info e partecipazione alle attività degli Spazi Nonni: mailto:luciano1.tosco@gmail.com.
Luciano TOSCO, nonno impegnato nella promozione della «Nonnità», su «La Voce E il Tempo» del 9 ottobre 2022