Brasile – Hospital Sao Juliao – Suor Silvia Vecellio FMA con Associazioni Oasi Operazione Mato Grosso e MIO

L’obiettivo del Lebbrosario São Julião è curare, dare speranza per il futuro e reinserire i suoi pazienti nella società.
L’ospedale offre tutte le terapie di recupero, con un trattamento umanizzato dall’inizio alla fine. Il sogno di Suor Silvia Vecellio ancora oggi presente e attiva, delle Suore, della Direzione dell’Associazione, del personale sanitario, dei volontari italiani e brasiliani si concretizza ogni giorno nel dare una risposta di qualità, gratuita
per chi non ha la possibilità di pagare cure, interventi chirurgici, fisioterapie, logoterapie, servizi sociali, trattamenti di psicologia che forniscono assistenza per le ripercussioni emotive che si presentano durante il processo di recupero del paziente.
Sono 387.000 le procedure attivate in convenzione con il Servizio
Sanitario Nazionale (Sus): sono numeri impressionanti che dimostrano come l’Ospedale si sia guadagnato in questi 55 anni la fiducia delle istituzioni sanitarie brasiliane ma anche la fama di Centro che accoglie e non scarta nessuno.
Ci sono giunte in questi giorni le immagine di volontari brasiliani che tutti i giorni, dal lunedì al sabato, vanno in ambulatorio per portare un pezzo di pane e un thè agli ammalati in attesa di essere visitati: persone che partono a mezzanotte da casa e arrivano alle 6-7 davanti all’ambulatorio e non hanno di che comprare o
mangiare. L’ospedale pensa al pane, alla distribuzione ci pensa il cuore delle persone.
Scriveva Lino Villachà, il poeta lebbroso che ha scritto cronache e poesie bellissime durante tutta la sua permanenza al São Julião: “Avere un amico come te, in questa vita di sofferenza, quando tutti fuggono da noi, è una forza nel deserto; è una stella polare…” (da: “Luzes do meu caminho”).
Il nostro progetto quest’anno è rinnovare questo impegno per le persone fragili e povere, in collaborazione con la Diocesi di Torino, per continuare a dare queste risposte e non “girare la faccia dall’altra parte”.