La lebbra continua ad essere un problema anche ai nostri giorni
L’Etiopia è uno stato africano antichissimo, possiede un patrimonio culturale unico, è il secondo Paese più popoloso dell’Africa subsahariana ed ha il triste primato di essere uno dei paesi più poveri al mondo. Fenomeni come la crescita esponenziale della popolazione, migrazioni e urbanizzazione, uniti a insicurezza alimentare, inadeguatezza delle strutture, arretratezza delle comunicazioni, dipendenza dal sostegno economico internazionale rendono sempre più difficile e complesso fornire alle persone anche solo i semplici servizi di base.
I missionari della Consolata, seguendo il sogno apostolico del loro Fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, sono presenti in Etiopia fin dal lontano 1913. Gambo è, da più di cinquant’anni, una delle tante missioni dove essi lavorano. Situata in zona montagnosa e boschiva, la missione di Gambo, fondata da Missionari francescani cappuccini francesi, nasce proprio come centro per accudire le persone colpite da lebbra e tubercolosi della vasta zona attorno ad Addis Abeba dando origine a quello che viene chiamato il villaggio dei lebbrosi. Per la loro cura venne costruito un piccolo dispensario che, nel corso degli anni, soprattutto dopo che la missione passò nelle mani dei missionari della Consolata, divenne un ospedale qualificato che tuttora esiste. L’impegno dei missionari è stato proprio quello di portare aiuto a tanti poveri malati (in particolare bambini) che si trovavano ad ogni angolo della strada colpiti da malattie infettive, broncopolmonite, ciechi e soprattutto lebbrosi. La popolazione residente nei dintorni di Gambo è di circa 4.000 abitanti, ma la zona d’influenza dell’ospedale è molto ampia, circa 500.000 abitanti.
Nel 2019 circa, la gestione e la proprietà dell’ospedale missionario, della pediatria, delle scuole sono state cedute al governo e alle autorità locali dell’Oromia, la regione in cui si trova Gambo. L’ospedale continua a garantire, tramite il governo, assistenza sanitaria gratuita per i lebbrosi, ma per tutte le altre esigenze legate alla loro vita sono ancora i missionari a farsene carico. Anche l’acquisto di medicine richiede aiuti perché l’Etiopia manca di produzione interna di farmaci, che importa, prevalentemente dall’India con costi altissimi.
A volte alcuni farmaci non si riescono neanche a reperire.
Le persone affette dalla lebbra non possono lavorare, in quanto anziane e menomate dalla malattia stessa, senza contare lo stigma sociale che ancora oggi coloro che ne vengono colpiti devono portare su di sé. Ogni mese la missione provvede alla loro alimentazione e a garantire l’impiego di qualcuno che si prenda cura di coloro che non sono più autosufficienti. I missionari della Consolata inoltre continuano ad essere il tramite per quei medici, paramedici, tecnici e volontari stranieri che vogliono dare il loro contributo all’ospedale. L’aiuto per Gambo e i suoi malati continua ad essere fondamentale anche ai nostri giorni.
Padre Marco Marini IMC