L’innalzamento progressivo della lunghezza di vita e il miglioramento medico/scientifico/terapeutico sono garanzia di una crescita numerica costante e decisa di queste situazioni.Per contro, il rarefarsi del numero dei figli, la conseguente atomizzazione delle famiglie, il loro disgregarsi , il diffondersi di forme di convivenza allargata, pone e porrà sempre maggiori problemi nella loro gestione .
Di fronte a questa prospettiva , è lecito, anzi doveroso chiedersi : in che modo ci si pone davanti a questa realtà per molti versi nuova? La Chiesa , e la società, sono attrezzate per preparare, formare, in-formare, sostenere le persone e le famiglie davanti ai nuovi scenari che si vanno rapidamente delineando? In che modo è possibile costruire una cultura dell’assistenza familiare, fornire per tempo strumenti e preparazione nel campo della salute, educare in ogni età le famiglie a una eventualità che con buone probabilità dovranno affrontare per un periodo di tempo non definito? In che modo le realtà già esistenti ( pensiamo alle Associazioni di volontariato, nel mondo cattolico alle famiglie religiose specificatamente votate) possono modificare i loro canali di intervento e immaginarne di nuovi?
La Pastorale per la Cultura della Diocesi ha pensato in quest’ottica di organizzare un incontro su queste tematiche, partendo non da una visuale teorica e da ” addetti ai lavori”, ma dalla concretezza delle situazioni reali. E’ stata coinvolta la Associazione GILO CARE ONLUS, che si occupa di supporto e in-formazione ai caregivers familiari, che verrà a farci una carrellata sulle situazioni e sui problemi reali in cui le famiglie vengono a trovarsi coinvolte, se non, in qualche caso, travolte. Su di essi abbiamo chiamato a confrontarsi gli Uffici Diocesani per la Pastorale della Cultura, per la Pastorale della Famiglia, per la Pastorale della Salute, in una realtà da sempre in prima linea come il Cottolengo di Torino, un giornalista e caregiver, un medico della riabilitazione, una psicoterapeuta.