“Nel matrimonio è bene avere cura della gioia dell’amore” (AL 126)
In un momento della giornata, mettiamoci di fronte ad un’icona, un crocefisso , accendiamo una candela e preghiamo insieme
BRANO: “Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.”(Mc 9, 2-8)
COMMENTO
“San Tommaso diceva che si usa la parola “gioia” per riferirsi alla dilatazione dell’ampiezza del cuore. La gioia matrimoniale, che si può vivere anche in mezzo al dolore, implica accettare che il matrimonio è una necessaria combinazione di gioie e di fatiche, di tensioni e di riposo, di sofferenze e di liberazioni, di soddisfazioni e di ricerche, di fastidi e di piaceri, sempre nel cammino dell’amicizia, che spinge gli sposi a prendersi cura l’uno dell’altro: «prestandosi un mutuo aiuto e servizio»”(AL 126). Nella vita di coppia la gioia è un elemento fondamentale e insostituibile, potremmo dire che è il barometro della coppia stessa, si nutre dell’amore e si esprime nell’amore. “L’amore per l’altro implica tale gusto di contemplare e apprezzare ciò che è bello e sacro del suo essere personale, che esiste al di là dei miei bisogni. Questo mi permette di ricercare il suo bene anche quando so che non può essere mio o quando è diventato fisicamente sgradevole, aggressivo o fastidioso…. L’esperienza estetica dell’amore si esprime in quello sguardo che contempla l’altro come un fine in sé stesso, quand’anche sia malato, vecchio o privo di attrattive sensibili.“(AL 127). Vedere nell’altro una Presenza, riconoscere in lui/lei i momenti di “trasfigurazione”, ci rende capaci di sperimentare la grandezza dell’Amore di Dio per noi e comprendere come” Poche gioie umane sono tanto profonde e festose come quando due persone che si amano hanno conquistato insieme qualcosa che è loro costato un grande sforzo condiviso“.(AL 129)
IMPEGNO
In questa settimana, proviamo a valorizzare qualche momento di gioia tra di noi
SEGNO
Pensiamo ad una coppia, una famiglia che sta vivendo un momento di crisi, preghiamo per lei, poi insieme diciamo un Padre Nostro.
RIFLESSIONE DI COPPIA
Nell’intimità della sera:
Cos’è per me la gioia? Cosa possiamo fare per crescere nella gioia?
Pensiamo ad una coppia in difficoltà e pensiamo concretamente come aiutarli (es. teniamo i loro bimbi affinché possano uscire una sera, etc…